Appena ho saputo dell’uscita del nuovo romanzo di Giulia Ciarapica sono stata colta da una forte emozione. È passato qualche anno dall’uscita di “Una volta è abbastanza” eppure è proprio da allora che attendo il finale di una delle storie famigliari italiane più particolari che abbia mai letto.
Dopo un primo momento in cui è stato necessario richiamare alla memoria gli ultimi eventi narrati dall’autrice, è stato semplice salutare Annetta, Giuliana e tutti gli altri personaggi, come cari e vecchi amici. La marchigiana Casette d’Ete sorge dalla nebbia fino a creare un’atmosfera tutta sua, fuori dal resto del mondo.
I legami famigliari, ancora una volta, attirano l’attenzione in modo ancora più permeante. Anche quando tra tutti loro non corre buon sangue, vige sempre quella flebile luce di speranza, che seppur debole scalda vivida senza mai spegnersi.
Ma è anche una storia di crescita, a partire fin dallo stile dell’autrice, che è maturato esponenzialmente offrendo al pubblico il prodotto al momento migliore da lei scritto. Sullo sfondo, l’Italia degli anni ’60, riportata con cura tra le pagine, in cui realtà e finzione si legano per creare una saga che non ha nulla da invidiare a opere più famose.
“Chi dà luce rischia il buio” porta in vetta una storia famigliare degna di essere conosciuta e che, ora, è possibile leggere tutta in un fiato nei due volumi da cui è composta.