Quali sono le motivazioni che dovrebbero spingere a leggere la storia di Oliver scritta da Matteo Mancini? Scopriamoli insieme.
1. L’autore. Matteo Mancini è un trentenne che ha fatto dell’intrattenimento per ragazzi la sua vita e questo l’ha portato ad avere una discreta carriera nonostante la sua giovane età. È quindi interessante, ora, vederlo giostrarsi con una storia scritta che gli apre le porte al mondo dell’editoria.
2. Il target. “Non dirlo a Oliver” è un romanzo specificatamente adatro a un pubblico giovane, pre e adolescente. Colpisce però anche la capacità della storia di adattarsi anche a un pubblico adulto e risultare quindi estremamente interessante.
3. I personaggi. Costruire dei personaggi credibili non è mai cosa semplice. Eppure l’autore è riuscito a creare dei protagonisti in grado di distinguersi dalla massa per le specifiche peculiarità. Attenzione: ciò non li rende speciali ma semplicemente umani, identificabili a colpo d’occhio semplicemente per la buona riuscita della storia.
4. La trama. Ho apprezzato la trama perché non è subito intuibile, quindi da sì gli elementi per capire più o meno la base, ma poi il bello è scoprire lo sviluppo originale e inaspettato. Posso assicurare che c’è molto di più di quanto è scritto e ne rimarrete sorpresi.
5. Il dilemma. Che potere hanno i segreti sulla nostra vita? Quanto sono importanti? È giusto o sbagliato vivere in loro presenza? Vanno nascosti oppure svelati? Qiesto è il tormento dell’intero romanzo e grazie a Oliver si possono trovare risposte mai considerate prima.