Ereditata la casa della nonna situata in Svezia, Mia lascia il fidanzato a Londra e parte alla volta dello scavo archeologico aperto all’interno della proprietà. Avrà qui inizio qualcosa che ha dell’incredibile e che la porterà a fare letteralmente i conti con delle antiche origini nordiche finora sconosciute.
A volte capita che m’imbatta per caso in una trama intrigante e che questa divenga un chiodo fisso che può essere scacciato solo con la lettura del romanzo in questione. “L’eredità dei Maddox” mi ha affascinato fin da subito per l’ambientazione e per gli elementi storici e leggendari a cui tutto ruota attorno.
Non è un mistero, infatti, che il folklore nordico sia un mio pallino e Christina Courtenay è riuscita a realizzare una storia estremamente interessante da un punto di vista culturale quanto emozionante dal punto di vista dello sviluppo. Tra antico e contemporaneo, si apre di fronte ai nostri occhi un panorama suggestivo come quello della Svezia, che mescola tradizione e modernità in un modo particolarmente caratteristico.
La Courtenay, attraverso le parole, crea un’atmosfera magica e totalmente immersi a, perfetta per l’ambiente che Mia trova una volta arrivata in Svezia. Qui conosce l’archeologo Haakon con cui condividerà un’esperienza unica nel suo genere: un salto temporale in un’altra epoca. Il modo in cui tutto si sviluppa e scorre è avvincente ed emozionante, con un coinvolgimento mentale che mi ha sorpreso.
Amore e intrighi si intersecano realizzando una soddisfacente lettura, che seppur leggera mi ha intrattenuto rimanendo all’altezza delle aspettative. Se mi capiterà darò tranquillamente una seconda possibilità all’autrice, sono curiosa di scoprire altre storie da lei scritte.