L’estate scorsa abbiamo già parlato di Joanne Harris e della sua ampia carriera da scrittrice. Garzanti, a inizio del 2022, ci fa come regalo una pubblicazione del tutto inaspettata: una guida di scrittura della creatrice di Chocolat! Scopriamo insieme di cosa si tratta.
Nel corso degli anni sono tanti gli scrittori che si sono cimentati in saggi e guide volti a fornire al pubblico il proprio punto di vista in merito alla scrittura creativa. Dall’alto della sua esperienza, penso che Joanne Harris abbia le nozioni giuste per poter scrivere un’opera di questo tipo.
Senza svelarvi molto di questo libro, ho apprezzato molto come la Harris parli di scrittura collegandola alla gioia e al divertimento, perché è proprio da questo che tutto ha inizio. L’autrice cerca con gergo colloquiale di far capire quanto sia importante scrivere prima di tutto per sé stessi e poi per il pubblico. “Fare arte” pensando a ciò che fa stare bene. Questo è un concetto così semplice quanto fondamentale. Sembra una frase fatta e talmente ovvia, eppure molto spesso ci si dimentica che se una cosa non fa stare bene noi stessi in primis allora non ha nemmeno motivo di esistere.
Solo successivamente si costruiscono delle mappe concettuali, dando vita a quella spinta che fa imbastire la scaletta iniziale. Tutto questo prima ancora di iniziare realmente a scrivere! La Harris fa uso degli elenchi puntati, proprio per essere il più schematica e capibile possibile. Lo trovo molto utile, perché è il metodo che con me funziona per la maggiore. Viene così messo in evidenza sia lo spazio fisico che mentale legato alla scrittura, facendo particolare attenzione alle abitudini che bisogna imparare a interiorizzare.
Bisogna darsi delle regole, fare delle ricerche, individuare cosa compone lo scheletro di una storia. Trame, personaggi, punti di vista. Il tempo da dedicare a questo lavoro può sembrare estenuante e rendere impaziente chi vuole solo mettere nero su bianco i fiumi di parole che si hanno nella mente. Eppure, avere un metodo può aiutare a risparmiarlo, quel tempo, senza sprecarlo poi in qualcosa che potrebbe potenzialmente non andare da alcuna parte.
Poi si passa alla narrazione, ai capitoli, alle tematiche che si vuole affrontare. Far nascere e caratterizzare i personaggi è un processo lungo ma doveroso per poter capire dove e come si arriverà alla meta. Così, si arriva alla prima stesura, alla necessità di modellare e rimodellare la storia, all’importanza della figura dell’editor e al perché ci si DEBBA rivolgere alla sua professionalità e a quella di tutte le figure che formano il mondo dell’editoria (la parte dedicata ai blogger mi ha sciolto. Joanne, sei un pezzo di cuore). Tanto viene sottovalutato, molto altro viene dato per scontato. Eppure, di fronte al giudizio, tutto diventa di assoluta importanza e viene messo in primo piano.
Il bello di questa guida è che può essere letta a piccoli sorsi, magari prima di andare a dormire in modo tale che i pensieri possano viaggiare e sedimentarsi in modi inaspettati. Io l’ho trovata sorprendentemente illuminante e la sfoglierò e risfoglierò, fino a quando non avrò interiorizzato come si deve i concetti. La Harris esorta con l’insistere, al non arrendersi di fronte alle difficoltà, a dare tempo al tempo anche quando questo passa inesorabile e sembra che l’occasione non arrivi mai.
Questo e moltissimo altro lo troverete tra queste pagine, che trasudano sapienza da ogni parte infondendo speranza ed energia a chi ne ha bisogno.