Freschi di diploma, la gang di Riverdale si sta godendo l’ultima estate insieme. Ma ormai, si sa, Archie e compagni non possono vivere sonni tranquilli: stavolta, a tormentarli, entra in gioco il misterioso Poison Pen, che minaccia di svelare al mondo tutti i segreti custoditi dai ragazzi. Determinati a smascherarlo piuttosto che cedere ai ricatti, danno quindi inizio a una caccia all’uomo, prima che tutto sia perduto, prima che sia troppo tardi.
Siamo giunti al quinto libro di un mio guilty pleasure. Ho letto di recente una frase sui social con cui sono pienamente d’accordo: Riverdale è trash e si segue proprio per questo. Continuo nel mio non essere riuscita a seguire la serie tv, ma torno puntuale con la lettura delle avventure cartacee di Archie e tutta la banda. Stavolta, dopo quattro libri, la penna passa da Micol Ostow a Caleb Roehrig, uno scrittore che non conoscevo ma che è riuscito a prendere in eredità la serie e portarla avanti egregiamente. Il romanzo “La penna avvelenata” si colloca con gli eventi tra la quarta e la quinta stagione.
Fin dalla prima pagina si respira l’aria di suspence e mistero tipica di Riverdale e che catapulta subito il lettore nella ricerca portata avanti dai protagonisti per riuscire di nuovo a uscire puliti dalle faccende in cui irrimediabilmente rimangono invischiati. Mi diverto a seguirli nelle loro indagini, che scorrono piacevoli mettendo sempre più curiosità sullo sviluppo degli eventi.
Non mancano i tormenti interiori dei personaggi, che ripensando al passato sembrano smarrire la lucidità, soprattutto ora che ne hanno maggiore bisogno. Poison Pen è un antagonista che da del filo da torcere e che rischia seriamente di far cadere tutti in fallo. Scoprire chi si cela dietro alla sua identità è un traino ben riuscito e affatto scontato.
Se siete amanti degli Young Adult e delle storie di mistero senza pretese e non troppo complicate vi consiglio ancora una volta di leggere questa serie, che con il suo quinto romanzo riesce ancora a sorprendere e intrattenere.