Sono rimasta positivamente colpita da questo romanzo fin dalla sua prima pagina. “La corte dei miracoli” non è solo un romanzo avvincente, ma un mondo su carta particolare e incantevole, che sia nella luce che nell’oscurità attrae in modo magnetico.
Si parla di Miserabili e Libro della Giungla come se il loro collegamento fosse naturale, ovvio, certo fin dal principio. Questo grazie alla fantasia dell’autrice, che con semplicità e scorrevolezza si diffonde tra le pagine diventando concreta, rendendo questa ipotesi stessa concreta, seppur strana.
La Parigi di Grant calca la mano sull’oscurità, rispetto a quella di Hugo, per gli eventi che qui hanno avuto un seguito differente da quello che conosciamo. Ultimamente si parla tanto di “What if…?” e questo è l’esempio letterario più calzante. L’ambientazione affascinante lascia il posto a una rigidità incredibile delle regole che muovono le Corporazioni, portando tensione e curiosità per il futuro.
I personaggi sono ben descritti in questa versione alternativa di classici e affrontano la brutalità di questo nuovo ambiente con fierezza ma anche tanti sotterfugi. Questo rende alta l’attenzione e veloce la lettura, che porta a un finale pieno di domande. Spero che non ci sia bisogno di aspettare troppo tempo per il seguito, “La corte dei miracoli” è un romanzo fantastico che mi ha sorpreso positivamente e che mi spinge a dargli un’altra possibilità in futuro.