Dove nessuno può vederla, in quel piccolo vicolo di Londra dimenticato da tutti, Nella Clavinger ha messo in piedi un piccolo negozio, accessibile solo da clienti esclusivi, nascosto dietro una parete da cui può spiare cosa accade all’esterno. Una segretezza particolare ma necessaria, se le erbe che vendi hanno un risvolto mortale per chi le assume. Qui, la speziale può accogliere tutte quelle donne che possono scampare al dramma casalingo solo con la dipartita di coloro da cui subiscono quotidianamente abusi, fornendo loro la giusta tintura per risolvere il problema alla radice. Ma il più piccolo errore può mandare all’aria quelle poche e semplici regole che vengono necessariamente imposte, portando a galla fatti inspiegabili che possono, ora, grazie alla ricercatrice Caroline, trovare uno spiraglio di verità.
“Il segreto della speziale” è, a mani basse, tra i libri più avvincenti letti quest’anno. Complice l’ambientazione londinese di fine 1700, sono rimasta travolta da una vicenda che prende ispirazione da eventi realmente accaduti, portandoli qui sottoforma d’indagine tra passato e presente. Si fa quindi la conoscenza della storica Caroline, che in un momento buio della sua vita trova la giusta ispirazione per fare chiarezza su alcuni eventi di cronaca nera svoltisi proprio in quegli anni, partendo da un’antica boccetta che le desta subito curiosità e sospetti.
Si entra nella vita della speziale Nella attraverso gli occhi affascinati della piccola Eliza, che svolgendo una commissione per la sua padrona entra in contatto con un mondo nascosto da cui non vuole assolutamente staccarsi. È così che diventa quindi l’assistente di Clavinger, eseguendo precise istruzioni nei confronti delle clienti. Le premesse sono inquietanti, com’è giusto che sia quando si patteggia per una persona che ha fatto dell’omicidio un motivo di vita. Eppure non si riesce a rimanere indifferenti di fronte alle motivazioni che spingono le donne a volersi difendere dagli uomini, seppure questo sia un metodo drastico.
Di fronte alle ingiustizie perpetrate, Nella non riesce ad abbassare la testa ed è per questo che decide di rischiare il tutto e per tutto trasformando la farmacia di sua madre in qualcosa di ancora più specializzato e particolare, dando accoglienza a coloro che non hanno altre possibilità. Ci si ritrova di fronte a una doppia strada, che porta a riflettere su cosa sia giusto moralmente e sull’importanza delle scelte, anche quando queste sembrano sbagliate su tutta la linea.
Un giallo nella mente di quella che di fatto è un’assassina viene qui riportata in modo romanzato, portando a empatizzare con la protagonista stessa e con ciò che l’ha spinta a realizzare la sua attività di speziale. Si rimane inevitabilmente affascinati dal suo lavoro sopraffino e si rimane con il fiato mozzato in gola nelle situazioni più problematiche da superare.
La tensione è alle stelle e non ci si può staccare dalla lettura senza averla portata a compimento. La Penner analizza con cura ogni aspetto psicologico dei personaggi, creando empatia, sconvolgendo le opinioni pubbliche, alimentando le aspettative fin dalla prima pagina. Quando penso a un’erboristeria associata a una lettura ho sempre il sentore di affrontare una storia romantica e delicata. Qui, mi sono ritrovata in tutt’altra atmosfera e ne sono rimasta colpita, soprattutto per la presa che ha avuto su di me la vicenda e che ora mi porterà sicuramente a documentarmi su ciò che è realmente accaduto.
È encomiabile il lavoro svolto dall’autrice dietro questo libro e si capisce quando si entra in contatto non solo con il periodo storico ma con lo specifico lavoro attorno cui ruota tutto. Anche l’equilibrio tra passato e presente è ben dosato, senza dare noia o addirittura disorientare. Il tempo ha qui un ruolo fondamentale, soprattutto quando le vite di Nella e Caroline s’intersecano, legandosi e influenzandosi in un modo inaspettato e tutto da scoprire. Mi fanno impazzire tutte queste qualità positive, specie quando mi trovo di fronte a un esordio letterario.
Sarah Penner è una scrittrice che va tenuta assolutamente d’occhio. Se è questo il suo livello di scrittura non oso immaginare in futuro cosa potrà propinare al suo pubblico. Io, sicuramente, sono pronta a rimanere di nuovo stregata, a prescindere da ciò che deciderà di raccontare.
“Il segreto della speziale” è un romanzo che merita di essere letto: se gli darete fiducia saprà incantarvi e sorprendervi con una storia originale che difficilmente avrete già letto altrove.