Quando Anna e Nick s’incontrano sul posto di lavoro estivo che li accomuna, ancora non immaginano quanto la loro vita stia per cambiare. Nonostante le profonde diversità e le origini culturali della ragazza, il loro amore li spinge a voler rimanere insieme contro le circostanze, anche quando la vita li porterà su strade differenti. Sarà proprio il loro secondo incontro, con una vita completamente diversa dalla precedente, che qualcosa scatta portandoli a riavvicinarsi e a sanare distanze e incomprensioni, fino a cicatrizzare tutto ciò che di brutto è avvenuto.
“Esercizi di ricostruzione” urla al lettore che nulla, tra le sue pagine, è come sembra. Una caratteristica bizzarra per una storia d’amore, che nonostante possa avere ostacoli e fraintendimenti rimane nel complesso lineare, anche quando il finale non è affatto scontato.
Qui, grazie alla maestria di Jodie Chapman nella realizzazione della trama, perfino lo sviluppo della storia ha del sorprendente, portando l’amore su un altro livello, facendo assaporare gioia e disperazione in un continuo sali e scendi.
I personaggi di Nick e Anna conquistano per la loro caratterizzazione e per il bellissimo e commovente rapporto che riescono a far nascere e crescere contro tutto. Il loro sembra un amore destinato a fallire a causa di un’ombra spaventosa e illogica che cambia le prospettive oscurando perfino il dono più bello che si possa ricevere in vita.
Il viaggio compiuto da loro e dal lettore stesso è profondo tanto quanto i sentimenti provati, di cui si sa poco del percorso e assolutamente nulla della meta. Spesso si rimane vittima della paura, del non avere il coraggio di sentirsi liberi. Spesso si pensa sia più comodo accontentarsi e non spezzare la linea retta che qualcun altro ha tracciato per noi. Un binario apparentemente sicuro, ma che racchiude l’illusione di una sicurezza che in realtà non esiste.
Il controllo del tempo che passa da la reale idea dei cambiamenti che una vita può affrontare, portando a evoluzioni inaspettate che possono mettere in discussione il passato, ponendo i fatti sotto una luce diversa. “Esercizi di ricostruzione” è una lettura che non si afferra con semplicità, ma che una volta penetrata rimane sotto pelle, emozionando anche dopo la sua conclusione.