Isabel e Javier non potrebbero desiderare una vita migliore: tutto va a gonfie vele e il loro amore ha generato la piccola Luz, il futuro per loro è spianato, pieno di sogni e speranze. Fino a quando Javier non ha un incidente e si risveglia cambiato. Non si riconosce più e anche la sua famiglia non sa più chi lui sia, chiamandosi con un altro nome e cercando l’amore della sua vita, che sembrerebbe non essere più Isabel. Un viaggio tra storia ed Europa metterà la donna su un cammino duro e difficile, in cui perdendo tutto ritroverà ciò che è davvero importante.
Sono una lettrice onnivora da sempre, ormai chi mi conosce lo sa. Eppure, per fortuna, riesco ancora a farmi sorprendere dalla bellezza di una storia, quando tra le righe ne riconosco la potenza e il cuore, per questo, perde un battito o accelera. Vanessa Roggeri è una scrittrice che si fa conoscere dal pubblico a piccoli passi, silenziosa ma determinata, dolce e delicata come il tono che usa nei suoi scritti.
Lasciata la sua amata Sardegna con i precedenti romanzi, torna in libreria conducendoci in tempi e luoghi lontani e vicini, partendo dall’Andalusia, passando in Francia e finendo a Roma, in un evento ciclico che inizia e finisce ritornando con naturalezza sui propri passi. Un viaggio tutt’altro che rilassante, soprattutto per Isabel, che proprio non lo aveva tenuto in conto. Ma le circostanze la spingono a partire, tutto pur di aiutare Javier con qualcosa che è difficile da comprendere e spiegare.
La reminscenza è un argomento che ancora non mi era capitato di trovare in una storia di narrativa come questa e sono rimasta subito affascinanta dal modo in cui l’autrice ha trattato il tutto con estrema cura e un rispetto non indifferenti. Il tutto parte con il calore del focolaio famigliare, che viene spazzato via in un attimo dopo che Javier ha subito un incidente così incisivo da cambiarlo, in qualche modo. È lui ma in un certo senso non è più lui, perché improvvisamente parla di persone che Isabel non conosce, in particolare di una donna, la sua amata.
Non solo Isabel ne rimane sconvolta, ma l’uomo stesso non si sente più lui, come se fosse in un corpo sbagliato e in una vita sbagliata. Le conseguenze sono devastanti, soprattutto quando si abbattono sulla piccola Luz, che non è in grado di capire la situazione. Il lettore vive così in balia delle proprie emozioni, cercando di comprendere tutte le parti in gioco e mettendo in discussione le proprie stesse opinioni, chiedendosi quale potrebbe essere la reazione personale di fronte a fatti del genere.
La curiosità monta bruciante e il ritmo serrato rende la narrazione scorrevole e assolutamente godibile, perché è impossibile staccarsi dal libro senza sapere come tutto si risolverà. Anche Vanessa Roggeri si mette in discussione, portando un tema controverso sia dal punto di vista scientifico che religioso. La vita passata è qualcosa che ancora è di difficile comprensione, perché razionalizzare porta stranezza ed emozionarsi confonde ai massimi livelli.
La bellezza della vicenda di Isabel e Javier e incorniciata dai luoghi mozzafiato in cui tutto prende vita, facendoci sognare e rendendo i sentimenti provati ancora più forti. Quando una storia è così intensa bisogna solo fidarsi della penna del suo creatore e lasciarsi trasportare dalla corrente, così da godersi tutto fino alla fine.