Con “La repubblica del drago” si torna nel mondo straordinario di Kuang, con un seguito che subito si presenta ancora più forte e sanguinario. Rimarrete in balia delle vostre emozioni dall’inizio alla fine e desidererete di avere il seguito quanto prima.
Seguire Rin è un’esperienza drammatica e potente, perché significa toccare l’animo di una persona che lotta per mantenere la propria umanità nonostante tutto remi contro, vittima del pregiudizio e del potere dei più forti. Kuang affronta in modo diretto e crudo la prevaricazione di razza e società, portando una tematica fin troppo attuale e scatenando la rabbia di fronte a situazioni ingiustamente naturali e automatiche.
Il lettore è immerso completamente nell’ambientazione, curata e già assorbita nel primo volume, soffocando con la sua cupezza. Il romanzo presenta una storia di sopravvivenza, dove tutto viene messo in discussione, perfino la propria stessa identità e i propri stessi principi. Ma ciò non significa che non ci sia posto per la speranza, un faro lontano all’orizzonte, vivido e presente, nonostante sembri impossibile da raggiungere.
Questo fa sì che “La repubblica del drago” sia un degno seguito, che apre le porte al prossimo romanzo, che spero di avere tra le mani molto presto.