Ebba ha fatto dei sentimenti la sua vita. Con una carriera che va a gonfie vele, porta avanti il suo show aiutando le persone nel settore delle relazioni, riscuotendo un grande successo. Ma quando viene reso pubblico il suo divorzio, la sua reputazione crolla rovinosamente e la donna dovrà barcamenarsi tra un articolo di giornale e l’altro. Proprio tra queste pagine la sua attenzione viene attratta dalla Sognatrice, che spinge Ebba a partire per intervistarla e scoprire di più sul suo conto. Così ha inizio la conoscenza con Veronika e il suo amore giovanile, in grado di colpire il cuore di chi s’appresta ad ascoltare.
Con uno stile di scrittura preciso e raffinato, Sara Paborn realizza un romanzo profondo ed emozionante riuscendo nell’intento di risanare le ferite di cuore che ogni lettore è verosimile abbia affrontato. Ciò che più importa è il segreto della felicità e di una relazione felice e duratura: l’autrice da un personale spunto di riflessione attraverso due donne incredibilmente realistiche e affascinanti.
Un’apparente atmosfera delicata si trasforma quasi subito in qualcosa di più intenso, che sfocia in ciò che Veronika ha da raccontare e che colpisce chiunque, Ebba compresa. Lei, che per prima è stata ferita dall’amore, rimane conquistata dal modo di fare della donna, che il peso degli anni non ha solo reso saggia ma soprattutto estroversa e senza peli sulla lingua. Questa è una caratteristica che mi ha subito conquistato, amo i personaggi che sorprendono andando oltre le apparenze e gli stereotipi.
L’opera non spicca per il ritmo serrato, ma piuttosto nel prendersi ogni istante per spiegare le dinamiche di coppia, portando davvero lo spettatore a riflettere insieme ai personaggi. La Paborn struttura così una storia ricca di piacevoli dettagli sul quotidiano, che scaldano l’animo e fanno nascere senza pensarci un sorriso spensierato. Il lavoro sopraffino e la cura innegabile hanno come risultato quello di rendere “Miele di cardo selvatico” una coccola dolce per lo spirito, sorprendendo per le sensazioni che rimangono addosso.