Ciò che Teresa ha sempre saputo di sé è di essere diversa da tutti
coloro che conosce nel suo paese. Gli stessi compaesani l’hanno sempre
guardata con occhi diversi, guardinghi e timorosi, vittime di credenze
popolari e di una mentalità che deve essere superata per affrontare il
mondo che cambia in ogni istante. Teresa è il cambiamento che gli altri
non desiderano: indipendenza ed emancipazione, desiderosa di una vita
appagante come individuo piuttosto che relegata al solo ruolo di moglie
e madre. Gli sguardi si trasformano ben presto in pensieri e parole
d’odio che minano la vita della donna che, per quanto incredibilmente
forte, nasconde un lato semplicemente umano incompreso agli occhi di tutti.
“La rinnegata” di Valeria Usala colpisce interiormente regalando delle
emozioni intense e indimenticabili. Questo è giusto specificarlo subito
ed è giusto sottolineare anche che è possibile un’esperienza di lettura
del genere grazie alla bravura straordinaria dell’autrice, che con un
stile carico di passione s’imprime nel cuore senza più andarsene. Ogni
parola è ben calibrata e perfettamente in sintonia con tutto il resto,
creando un’atmosfera che emana il calore dell’umanità ma anche la
freddezza di chi ha dimenticato come essere davvero, un umano.
Teresa incarna, così, il simbolo del tempo e dell’avanguardia, che
schiaccia il pregiudizio e soffoca le dicerie in favore di una libertà
che vuole diffondersi a macchia d’olio, nonostante le difficoltà che il
processo può comportare. Quella della protagonista, infatti, è una
quotidianità tutt’altro che libera ma piuttosto in continuo scorrere
contro il popolino e verso i suoi desideri più profondi. Una vita fin da
subito difficile l’ha temprata fin dalla tenera età e ora brama i frutti
della sofferenza provata, nonostante questo possa comportare ulteriore
sconforto e dolore.
Apprezzo molto quando tematiche di questo tipo vengono affrontate e sono
ancora più orgogliosa che, in questo caso, sia stata un’autrice donna
italiana a farlo. Quello di Valeria Usala e del suo “La rinnegata” è un
inno al genere femminile in quanto tale, senza etichette, senza
disparità, senza pregiudizi. Il cammino per far sì che tutto questo
davvero avvenga è ancora lungo e tortuoso, ma ogni storia che ne esprime
la bellezza da un valore aggiunto a una lotta che dovrebbe unificare
anziché dividere ulteriormente.