Seconda trilogia di cui parliamo oggi, seconda trilogia che vede nel volume protagonista il suo finale. “Il rintocco” è arrivato nelle librerie e non ero mentalmente pronta ad affrontare l’epilogo di una delle storie che negli ultimi anni mi ha maggiormente colpito.
Sarà che, per quanto riguarda le saghe da lui scritte, di Neal Shusterman è arrivata completa solo questa (sento ancora la mancanza di Everlost e Unwind), sento di poter affermare che sia una delle opere migliori da lui scritte. Sono sempre andata a braccetto con determinate tematiche e vederle portate su carta in modo tanto avvincente mi ha emozionato in modo davvero incredibile.
Grazie a Shusterman potrete vivere la storia di Citra e Rowan su piani diversi d’interpretazione, dati non solo dai fatti nudi e crudi ma anche e soprattutto da quei sottili messaggi invisibili che l’autore lascia che vivano nell’etere, certo che prima o poi qualcuno riuscirà a coglierli.
Con una narrazione adrenalinica, “Il rintocco” rappresenta il degno epilogo di questa trilogia. Tutto ciò per cui i protagonisti hanno lottato in “Falce” e “Thunderhead” confluisce tra queste pagine in modo logico ma non scontato, lasciando letteralmente a bocca aperta.
Sarà entusiasmante conoscere gli sviluppi della versione cinematografica. Se non verranno fatti pasticci potrebbe risultare un prodotto di notevole qualità, portando su schermo delle scene fighe e d’impatto, fulcro reale della storia.
“Il rintocco” innalza i temi cari all’autore riguardanti la morte e il potere, portando tutto all’estremo e facendo positivamente esplodere il tutto in una vicenda sostanzialmente epica.