Quando due omicidi sconvolgono la quotidianità della città di Latina, la popolazione è subito pronta a individuare il colpevole: solo la famiglia Romano, invischiata da sempre nella criminalità, avrebbe potuto agire in tal senso.

Ma il nuovo procuratore, Paolo Santarelli, è determinato a lavorare con professionalità senza dare peso alle maldicenze scontatamente. Le sue indagini andranno di pari passo con la vita di tutti i giorni, in cui amicizia e amore possono avere per lui un ruolo fondamentale, anch’esso non così tanto scontato.

Con uno stile fluido e un ritmo di narrazione subito movimentato, Giorgio Bastonini catapulta il lettore all’interno di un contesto cittadino essenziale ma curato, lasciando spazio all’immaginazione sulla base di un ambiente solido e ben descritto.

Punto cardine del romanzo è sicuramente il suo protagonista, un uomo insolito per il ruolo che viene chiamato a prendere, ma che proprio per questo risulta accattivante e interessante da seguire. Il giallo costruito dall’autore prende gli elementi tipici del genere reinventando ciò che parrebbe scontato, partendo da un punto tipico di questo genere di storie ma assumendo una propria identità, emergendo e facendosi valere.

Ogni descrizione e dialogo sono bilanciati in modo perfetto, la curiosità di scoprire come le indagini si concluderanno è il perno saldo attorno cui ruota tutto. Con Santarelli ci si diverte non poco, osservando come gestisce il suo quotidiano e come questo si adatta alla sua vita lavorativa, una vita piuttosto ingombrante, soprattutto per la sua professione.

Bastonini è una vera e propria scoperta che spero possa conquistare sempre più consensi. Il suo esordio con Mondadori è un trampolino di lancio verso una carriera con un ottimo potenziale, di cui “Uno strano pubblico ministero” spero sia solo la prima spinta verso storie sempre più belle.