Per il suo nuovo romanzo “V2”, Robert Harris si è dedicato a indagare il periodo storico del 1944, un anno cruciale per la guerra più devastante mai ricordata.
In particolare, il V2 non è altro che uno strumento bellico progettato in Germania durante la Seconda Guerra Mondiale, uno dei tanti missili impiegato nello specifico nel novembre di quell’anno, in uno scontro devastante della durata di cinque giorni in cui venne bombardata la città di Londra. Tutta una strategia, quella di Hitler, per distogliere l’attenzione generale dalle operazioni portate avanti in Francia, nella speranza al contempo che l’Inghilterra chiedesse così l’armistizio.
Venivano lanciati da grosse rampe in posizione verticale, calcolando la traiettoria si è appreso che erano missili in grado di raggiungere tra gli 80 e 100 km orari. Un sistema di radioguida ne correggeva la rotta, colpendo gli obiettivi in modo devastante e impossibile da prevedere. Il primo lancio positivo avvenne nell’ottobre 1942 e l’8 settembre del 1944 venne sganciato il primo su Londra. Ne vennero realizzate 5.000 circa; un migliaio furono lanciate sulla Gran Bretagna meridionale e altre 2.000 su Bruxelles, Anversa e Liegi.
Uno degli ultimi e disperati tentativi da parte della Germania di rimanere a galla e far sperare al popolo che c’era ancora uno spiraglio di vittoria, che portò solo ad altre morti fino alla definitiva resa.