Ciò che balza subito all’occhio del libro di Leonardo Tomer è quanto l’ambiente da lui creato sia fantastico e soprattutto magico. Vi sono infatti degli oggetti molto particolari che hanno una grossa importanza per l’intera opera.
Il primo fra tutti è l’Amuleto di Arenzal. Si tratta di un potente pendaglio appartenente all’ultimo uomo in grado di assumere la forma di Drago. Grazie a questo si scateneranno gli eventi che vedranno protagonisti Marcel e Alaster, che si dirigeranno sull’Isola del Regno di Kanor, verso il famigerato Occhio del Drago.
Guidati dall’Amuleto, i due entreranno in contatto con un particolare gioiello, in grado di far prendere vita la statua a guardia di uno dei luoghi più misteriosi della località. Solo prelevando questo oggetto dal petto della statua, i protagonisti hanno modo di passare oltre.
Passare oltre, per loro, significa giungere in una grotta sotterranea, sede dell’Occhio del Drago stesso. Recuperare questo ulteriore gioiello non sarà semplice, soprattutto quando le pareti del luogo sono tappezzate di specchi in grado di trasmettere immagini inquietanti, a cavallo tra la vita e la morte.
Eppure, infine, eccolo lì: l’Occhio del Drago finalmente nelle loro mani.
Ma questo è solo l’inizio di un’avventura incredibile attraverso le terre di Jordin, attraverso i regni popolati da creature magiche e non, che faranno da apripista per scoperte sempre più mozzafiato.