Blog Tour: “La vita è un romanzo” di Guillaume Musso – Le ambientazioni del romanzo

Ormai è cosa nota che lo scrittore Guillaume Musso abbia un debole per la città di New York, una delle sue mete di vita più importanti. Questo l’ha portato ad ambientare buona parte delle sue opere proprio lì e “La vita è un romanzo” non fa certo eccezione.

Proprio qui, ha sede il “nascondiglio” di Flora Conway, scrittrice di punta del momento e protagonista del libro, più nello specifico a Brooklyn nel quartiere di Williamsburg. Al numero 396 di Berry Street si trova infatti il Lancaster Building e la donna, con la figlioletta Carrie, hanno l’appartamento all’ultimo piano, il sesto. Si tratta di un edificio di altri tempi, che spicca nell’ambiente per i grandi finestroni e le colonne corinzie, quasi venisse da un’altra epoca dando al contesto un senso di antichità che però richiede dei lavori di ristrutturazione periodici.

Nel corso della narrazione riaffiorano nella mente di Flora altri luoghi importanti per la sua vita e la sua carriera, come Parigi in cui ha sede la sua casa editrice Fantine de Vilatte, Francoforte con una delle fiere dell’editoria più importanti d’Europa, Cardiff con la sua biblioteca comunale.

Una cosa è certa: Musso è in grado di tracciare i lineamenti della sua ambientazione con poche ma ben definite parole, che fanno risaltare il paesaggio come una fotografia in modo tale che il lettore possa facilmente immergersi nella storia che sta per affrontare. 

Cover Reveal: “Sweet Doris” di Emma Mei

Con immenso piacere, oggi vi presento la copertina di “Sweet Doris”, il romanzo d’esordio di Emma Mei di cui ne parlerò più approfonditamente nei prossimi giorni. Di seguito trovate tutti i dettagli a riguardo.

Titolo: Sweet Doris
Autore: Emma Mei
Genere: romance contemporaneo
Editore: self publishing
Data di pubblicazione: 9 settembre 2020

Trama:

Dopo un doloroso passato, che le ha causato un serio crollo emotivo, Doris ha deciso di riprendere in mano le redini della sua vita, imparando ad amare se stessa e stringendo nuove amicizie. Prossima alla laurea, che la riporterà a lavorare alla Foster’s Industries, compila liste dei pro e dei contro sul ragazzo di cui è perdutamente innamorata: Mextli Foster, per il quale, quattro anni prima, ha lavorato come segretaria personale. Mextli è il classico figlio di papà, bello, affascinante e con la sindrome di Peter Pan.

Ha trentun anni, ma non ha ancora messo la testa a posto e, con la complicità dei suoi amici si diverte a prendersi gioco di Doris, persino durante il suo turno di lavoro come cameriera al 50’s.Tutto cambia la sera dell’addio al celibato di un amico di Mextli, durante la quale il ragazzo viene coinvolto in una goliardica prova di coraggio. La cantina del ristorante sarà testimone silenziosa del colpo di fulmine – seppur a scoppio ritardato – che Mextli proverà nei confronti di Doris. L’ostacolo? Convincere la ragazza dei suoi reali sentimenti.

Review Party: Recensione di “Il duca e io” di Julia Quinn

La Signora Bridgerton ha come obiettivo quello di accasare prima possibile i suoi otto figli. Lo sarebbe ancora di più se a trovare marito fosse soprattutto la figlia maggiore, Daphne, concorde nel vedere nel proprio futuro un uomo e la prole da accudire. Ma la ragazza non ha intenzione di cascare ai piedi del primo che capita: diventando selettiva, non riesce a farsi conquistare e nemmeno a conquistare seriamente uno scapolo degno.
Simon, duca di Hastings e migliore amico del più grande dei figli Bridgerton, non ha assolutamente intenzione di sposarsi e le insistenze esterne pesano inutilmente sulle sue spalle.

Dal loro incontro nascerà un’intesa che li porterà a prendere un accordo: fidanzandosi tra loro, le pressioni delle rispettive famiglie cesseranno di esistere; a lui non verranno più presentate pretendenti e lei, in compagnia di qualcuno, susciterà l’interesse degli uomini.

Piano perfetto e ben congegnato. Se non fosse che i due cominceranno a provare reciprocamente attrazione e affetto e dovranno mettere in discussione certi loro principi per venirsi seriamente e sinceramente incontro.

Devo fare subito ammenda: questo è il mio primo approccio con Julia Quinn. Me ne hanno parlato tutti con entusiasmo e sono felice che con questa nuova ristampa, in previsione della serie tv di Netflix, io abbia avuto occasione di fare questo recupero.

Con la sua serie Bridgeston l’autrice si è fatta strada nel genere romance storico, conquistando un pubblico sempre più grande che rimane a ogni libro incantato e innamorato sia dai personaggi che dalla Londra di inizio 1800.

Sono rimasta subito colpita dalla trama incredibilmente interessante, che non so perché non mi sarei aspettata da un libro del genere. Ancora più sorprendente è lo stile della Quinn, che è scorrevole ma soprattutto pregno di una certa ironia, che diverte e rende ancora più interessante proseguire con la lettura. Oltre a ciò, l’autrice non manca di affrontare tematiche delicate che vanno a dettagliare maggiormente il background dei personaggi. Sia i protagonisti che tutti coloro che ruotano attorno hanno una caratterizzazione ben definita che si delinea di pagina in pagina per tutti, nessuno escluso e a prescindere dal ruolo che hanno nel libro.

“Il duca e io” è stata una lettura piacevole e scorrevole che ha dato inizio, per me, a un nuovo amore per una nuova serie letteraria, che ora voglio assolutamente recuperare nell’interezza, oltre ai primi tre volumi che ho avuto modo di leggere uno di seguito all’altro.

Consiglio il romanzo di Julia Quinn per tutte le emozioni che in breve tempo riesce a suscitare, attraverso una storia leggera ma a cui ci si affeziona facilmente e che non si può non seguire fino alla fine.

Review Party: Recensione di “L’ascesa di Senlin” di Josiah Bancroft

Esiste una Torre che si perde a vista d’occhio fino al cielo. Questa è la Torre di Babele, luogo immenso formato da Regni uno diverso dall’altro che si dividono ogni piano della struttura. Thomas Senlin non può rimanere indifferente a questa bellezza e, alla prima occasione, lascia la provincia insieme alla moglie Marya per giungere lì e festeggiare con lei la luna di miele. I piani della coppia cambiano quando tra la folla brulicante i due si perdono di vista: la determinazione nel ritrovare la donna, porta Senlin a intraprendere un viaggio tra bellezze esotiche e bassifondi oscuri, come un moderno Dante nel suo personale viaggio divino. Continue reading

Review Party: Recensione di “La verità è che non ti piaci abbastanza” di Rachel Hollis

Nel suo breve libro “La verità è che non ti piaci abbastanza” l’autrice, Rachel Hollis, si mette a nudo e rende sé stessa protagonista per dare un suo personale contributo al benessere quotidiano degli altri, parlando della propria vita per motivare chi si sente spesso affranto dalla propria.

Ci sono meccanismi mentali comuni, come denigrarsi davanti allo specchio o paragonarsi agli altri o ancora mettere sempre al primo posto i propri fallimenti: quello che però ci scordiamo di fare è fermarci su ciò che di positivo si realizza, ci dimentichiamo della positività e dell’autostima. Ci dimentichiamo di volerci bene.

Non è un processo facile e Rachel è la prima a dire che per certi ambiti ci vuole un’intera vita per migliorarsi, ma trasformare ogni giorno in una piccola vittoria è il primo passo per crescere e formarsi. Anche chi, come lei, in apparenza possa sembrare avere una vita felice e perfetta, in realtà passa le stesse incertezze di chiunque e, come lei stessa dice, ha passato un periodo lungo a scappare dai propri problemi anziché affrontarli. Sembrava più facile nascondersi in una stanza buia, ma il peso alla fine era sempre lì e ogni giorno cresceva.

Ci vuole coraggio per decidere di stare meglio e già per questo bisogna guardarsi allo specchio e sorridersi. “La verità è che non ti piaci abbastanza” è un libro che ha saputo scavarmi dentro, riportando a galla questioni personali che credevo affossate, ma erano solo nascoste, dandomi degli spunti per ricominciare a migliorarmi, ad analizzare ogni aspetto della mia vita e metterlo sul piatto della bilancia. Sono ben lontana dal trovare un equilibrio, ma perché smettere già di provarci?