Alice ha delle ottime referenze lavorative, ma vive una vita caratterizzata principalmente dal caos. Questo è un po’ paradossale, considerata la laurea in fisica, in cui tutto è in ordine e ha una logica, dove il disordine non è contemplato. Per affrontare i dilemmi che le si parano davanti fa affidamento sul suo amico immaginario Erwin Schrödinger, il noto fisico che è stato sempre di grande ispirazione per lei.
Il romanzo di Gabriella Greison è capitato tra le mie letture in un modo totalmente inaspettato, così come inaspettata è la storia che lo contraddistingue. Alice è una donna in cui è facile rispecchiarsi, perché le sue insicurezze sono reali e tipiche di un’età che mi appartiene. Per questo è molto divertente il rapporto che instaura con uno Schrödinger immaginario, che la guida secondo leggi della fisica che nella sua fantasia non fanno una piega. Mi ha in qualche modo ricordato il meraviglioso film “Jojo Rabbit”, in cui il protagonista esterna i propri dubbi parlando con il personale Hitler immaginario, con caratteristiche fisiche e caratteriali che si adattano alla mente del bambino, edulcorando la reale persona.
Non è fin da subito chiaro dove l’autrice voglia andare a parare, ma più si conosce l’ambiente in cui Alice vive, più ci si affeziona a ogni elemento, che a lettura conclusa sprigionano nostalgia. Oltre alla storia vera e propria, la Greison si è impegnata a trasmettere nozioni fisiche spesso complesse adattandole a un pubblico non del settore, che si avvicina alla materia senza il timore di non comprenderla. Il suo è un romanzo che merita di essere letto, perché pieno di sorprese che lasciano di stucco e rendono la lettura indimenticabile.