In occasione dell’uscita del libro “L’ultima ricamatrice”, oggi parliamo della sua autrice: Elena Pigozzi.
Elena è nata a Verona nel 1968 e attualmente vive e lavora a Milano. Si è fatta conoscere attraverso la scrittura, sia per i libri che come giornalista per importanti testate, come Corriere della Sera, Il Gazzettino e Touring Club.
Collaborando con le case editrici più importanti d’Italia, riesce nel 2009 a pubblicare grazie a Marsilio il suo primo romanzo, “Uragano d’Estate”, che le ha fatto guadagnare il prestigioso Premio Penne Opera Prima. Oltre a ciò ha avuto la possibilità di redigere monologhi teatrali come “Eppure lo amo” e saggi come “La letteratura al femminile”.
È inoltre dottore di ricerca in Linguistica applicata e Linguaggi della comunicazione, diplomata alla scuola di specializzazione in Comunicazioni sociali dell’Università Cattolica di Milano, laureata in Lettere e Filosofia e in Economia e Commercio.
Gestisce il sito Parole in libera uscita, luogo virtuale dedicato alla letteratura in ogni sua declinazione.
“L’ultima ricamatrice” è la sua opera più recente che Piemme ha deciso di pubblicare, di cui di seguito trovate la trama:
Appoggiata ai bordi del bosco, sulla via che dal paese va verso le montagne, c’è una piccola casa solitaria: è qui che vivono le ricamatrici. Ora è rimasta Eufrasia a praticare l’arte di famiglia, tesse, cuce, ricama leggendo in ogni persona che le si rivolge i desideri più inconsci. Accanto a lei come prima alla bisnonna, alla nonna e alla madre, da sempre, il telaio di ciliegio, rocchetti, stoffe, spole e spilli. Eufrasia ha settant’anni e ha quasi smesso di lavorare, le mani curvate dall’artrite e la modernità in cui tutto è fatto in fretta le avevano fatto pensare di non servire più a nessuno. Ed è in quel momento che arriva Filomela, una ragazza giovane con il riso negli occhi oltre che sulle labbra, che le chiede di prepararle il corredo e di insegnarle a ricamare. Eccola, l’ultima occasione di fare ciò che Eufrasia più ama: rendere felice qualcuno, raccontargli la vita che verrà intrecciando trama e ordito. Le parole che ha risparmiato per tutta l’esistenza ora sgorgano come fiumi in primavera. Racconta di una giovane vedova di guerra gentile ed esperta nel taglio e cucito, di una splendida e coraggiosa ragazza troppo bella per non attirare le malelingue di paese, di un amore delicato come il filo di lino e tanto sfortunato, e di un ricamo tessuto da generazioni, in cui ognuna di loro ha scritto un pezzo della propria esistenza, una scintilla luminosa nel buio del mondo.
Elena Pigozzi in questo romanzo, ordito sapientemente come il ricamo più pregiato, ci fa vivere cento anni di storia in un battito di ciglia, a volte vento leggero e luminoso, altre cupo e foriero di sventura. Tante vite si intrecciano in queste righe, tanti amori, ma soprattutto l’amore per la vita stessa e per un’arte millenaria che sono la vera eredità dell’ultima ricamatrice.