Esiste una Torre che si perde a vista d’occhio fino al cielo. Questa è la Torre di Babele, luogo immenso formato da Regni uno diverso dall’altro che si dividono ogni piano della struttura. Thomas Senlin non può rimanere indifferente a questa bellezza e, alla prima occasione, lascia la provincia insieme alla moglie Marya per giungere lì e festeggiare con lei la luna di miele. I piani della coppia cambiano quando tra la folla brulicante i due si perdono di vista: la determinazione nel ritrovare la donna, porta Senlin a intraprendere un viaggio tra bellezze esotiche e bassifondi oscuri, come un moderno Dante nel suo personale viaggio divino.
“L’ascesa di Senlin” è il primo volume della quadrilogia “I Libri di Babele” ed è una delle uscite di questo secondo arco dell’anno che maggiormente mi hanno incuriosito.
Oltre a un’ambientazione fantasy notevole e originale, ciò che tiene in piedi il tutto è un personaggio tanto particolare come Senlin, che da tranquillo e rigido uomo di periferia è costretto dalle circostanze a trasformarsi, diventando una persona pronta a tutto pur di ritrovare Marya. La Torre di Babele finisce per cambiare radicalmente l’uomo e il lettore segue con passione il suo viaggio esplorando un mondo tanto bello quanto ingannevole e sorprendendosi di fronte ai risvolti che la trama ha. Le premesse sono semplici e lineari, ma lo sviluppo che Bancroft da all’intera storia è il punto saldo attorno cui ruota tutto ed è impossibile non rimanere calamitati a ogni pagina.
Lo stile di scrittura dell’autore, scorrevole e coinvolgente, va di pari passo con la sua creatività e immaginazione, che mettono in moto dei meccanismi per nulla banali donando all’opera quel guizzo che la fa risaltare e splendere, in alto tanto quanto la sua Torre.
“L’ascesa di Senlin” è un romanzo meritevole, che se gli darete una possibilità vi ripagherà con una storia piena di energia e vi lascerà tanto colpiti da desiderare subito il libro successivo.