Desiderosa di tagliare i ponti con tutto ciò che ha fatto fino a quel momento, Martina prende la drastica decisione di allontanarsi da tutto e tutti e andare a vivere nel faro di un’isola nel Mediterraneo. Da qui può concedersi una pace mai provata prima, lontana dai doveri sociali e da relazioni insoddisfacenti che non hanno fatto altro che appesantirle l’anima.
Così, decide di documentare questa esperienza attraverso un blog, unico suo ponte di contatto col resto del mondo. O meglio, così credeva.
L’invito a incontrarsi da parte dell’uomo che abita l’isola vicino, innescherà una serie di eventi inspiegabili e contorti, che porteranno Martina a uscire dalla sicurezza del suo faro per ricercare delle verità che sente sempre più appartenerle.
Il libro d’esordio di Simona Soldano è una delle letture di narrativa più sorprendente degli ultimi tempi, per la profondità delle emozioni trasmesse e per i risvolti di trama che trasformano l’atmosfera e tengono alta l’attenzione.
Viene delineato un personaggio incredibile e particolare: Martina è una donna che incarna le insicurezze e i desideri più nascosti di buona parte della società, troppo frenetica e in balia degli eventi per rendersi conto di ciò che sta succedendo davvero nella propria vita. Quel senso di soffocamento dato dalla pressione sociale lo sento mio più di qualunque altra cosa negli ultimi tempi. Il senso di inadeguatezza spinge sempre più a pensare che andare lontano da ogni cosa possa effettivamente essere un modo per liberarsi da ogni fonte di stress e trovare finalmente la pace. Il paesaggio che la donna si trova ogni giorno a osservare dal suo faro mozza il fiato e fa davvero credere che sia ciò che di meglio si possa volere. Ma oltre a tutto questo, Martina non vuole perdere totalmente il contatto con il mondo e per questo decide di esprimersi attraverso la pittura e le riflessioni scritte sul suo blog, una cronaca di pensieri che l’aiuteranno non solo a fare il punto su sé stessa ma su ciò in cui si troverà coinvolta. Le indagini sul mistero dell’Isola Grande fanno uscire un lato di lei inaspettato ma positivo, che potrebbe farla sentire ancor più viva del semplice passare il tempo nel suo faro.
Lo stile di scrittura della Soldano sa con semplicità ed eleganza coinvolgere il lettore in un’esperienza introspettiva che sorprende toccando con precisione le giuste corde dell’emotività. La mente della protagonista è un mondo che si esprime con quella schiettezza che sa donare coraggio e speranza a chi la segue nella sua personale esperienza, a cavallo tra sogno e realtà, in un limbo che mantiene salde le radici con l’esterno ma lasciando spazio a tutte le sfaccettature che compongono l’animo umano.
“Mare calmo, isolati misteri” è un romanzo consigliato a chi vive ogni giorno senza dimenticare di dedicarsi a sé stesso, ma anche a chi se ne è dimenticato e vuole tornare sui propri passi.