Quando la cittadina di Lotrib viene sconvolta da un duplice omicidio avvenuto presso l’Università locale, solo una persona può venire a capo dell’intricata vicenda: il giovane investigatore Darden. Devoto al suo lavoro e grande sostenitore dell’integrazione tra umani e altre creature, l’uomo divide le sue giornate tra le indagini di questo nuovo caso e la vita mondana, caratterizzata dall’amicizia con Kirik e Lasor assieme cui fonda la band dei Frenetica Mente.
Quello che potrebbe essere archiviato di primo impatto come un delitto passionale o un furto finito male, desta in Darden delle domande che scavano nel suo profondo e che lo spingono ad oltrepassare l’evidenza e a conoscere maggiormente il passato delle vittime e delle conoscenze che ruotavano loro attorno.
Il clima di tensione verso il ghetto presente a Lotrib influenzerà le indagini?
A cavallo tra giallo e fantasy, Luca Betti è riuscito a realizzare un’opera ben congegnata e davvero scorrevole. Ciò che maggiormente ho apprezzato è stata l’unione dei generi che ha fatto scaturire all’interno della storia una comunità mista, in cui vivono umani e creature fantastiche e che può rappresentare uno specchio con la società reale. Questo perché ormai l’integrazione con i cosiddetti “stranieri” è ormai lampante ovunque, anche se purtroppo non mancano i casi di razzismo, che ancora spesso macchiano le pagine di cronaca e sono oggetto di denunce aperte sui social.
In tutto questo, Darden è un personaggio assolutamente positivo, che non vede di buon occhio il conflitto tra coloro che si considerano “normali” e le creature quasi costrette in un luogo circoscritto. Vorrebbe collaborazione e pace e trova naturale stringere amicizie, come quella tra lui, Kirik e il nano Lasor, che è uno dei miei personaggi secondari preferiti.
Pertanto, l’ambientazione è il punto di forza dell’intero libro, ma le indagini del protagonista sono riuscite a intrattenermi e incuriosirmi, perché scoprire il colpevole dei delitti non è affatto semplice, nemmeno per il lettore esterno. Attimi di tensione e di spensieratezza si amalgamano alla perfezione, fino a ricostruire le giornate tipo di un soggetto comune calato all’interno del contesto in cui vive. L’autore è stato capace di equilibrare molto bene ogni aspetto della sua narrazione, offrendo al proprio pubblico una storia davvero godibile, seppur breve nella sua interezza.
Mi sono sorprendentemente affezionata a questo piccolo mondo, tanto da desiderare e sperare di poterci tornare in una prossima opera. Chissà se i progetti di Luca Betti lo ricondurranno a Lotrib prima o poi, per me sarebbe un’immensa gioia che non mancherei di supportare!
Grazie infinite.