
Gli Steambros sono tornati e questa volta al di fuori della loro confort zone rappresentata dalla città di Londra. A Glasgow dovranno fare i conti non solo con ciò che non è razionalmente spiegabile ma anche con le proprie paure che si scontrano con la speranza di poter avere qualche informazione in più sulla loro sorella scomparsa.
“L’anatema dei Goven” è un’avventura di qualità superiore rispetto a quella precedente, e lo dimostra sia la narrazione più incalzante che la tensione che si respira tra le mura di villa Goven, che preoccupa il lettore su come inciderà sulle sorti di Nick e Mel. I protagonisti sono ancor più caratterizzati e ben definiti e nonostante entrambi abbiano sia pregi che difetti non posso non apprezzarli allo stesso modo. La trama orizzontale è qui più rimarcata rispetto al singolo caso d’investigazione, che non manca di prendere in contropiede il lettore e l’intero epilogo lascia sorprendentemente con il fiato sospeso.
Ho adorato i riferimenti a personaggi realmente esistiti e alla cultura pop moderna, che anche se fuori tempo rispetto a quell’epoca sono stati inseriti in modo appropriato e senza esagerazioni.
Insomma, ci sono tutti i presupporti per un libro finale mozzafiato! Non vedo l’ora di poterlo iniziare per scoprire come proseguirà la storia degli SteamBrothers!