Prosegue il blog tour di “Della vita un sogno”, attraverso proprio l’importanza dei sogni all’interno del romanzo.
“Il cadere non esclude il librarsi. Dalla caduta sorge l’ascesa.”
L’ autrice inizia il suo romanzo con questa celebre frase che ci fa capire l’importanza di inseguire i proprio sogni. Non bisogna mai seguire ciò che gli altri vogliono per noi. Dobbiamo credere in ciò che desideriamo senza mai abbattersi di fronte alle difficoltà.
Laura voleva diventare un’attrice sin da quando era una ragazzina, ma la sua famiglia desiderava altro per lei. Se avesse ascoltato i genitori sicuramente non avrebbe raggiunto il suo sogno più grande, quello di recitare su un palcoscenico. Lei è andata contro tutti e senza l’appoggio di nessuno ha raggiunto il suo obiettivo rischiando.
Sogni Teatro
La drammaturgia e il testo scritto non dovevano eclissare e far perdere risalto alla gestualità dell’attore capace di evocare, al di là delle parole, simboli universalmente comprensibili. Aveva diversi riferimenti artistici, ma in particolare aveva tratto ispirazione dalla teoria di Artaud che prevedeva un ritorno alle origini dei valori teatrali, l’eliminazione della separazione tra attore e spettatore, da Grotovski, riguardo lo studio delle potenzialità dell’attore e la ricerca di una gestualità pura.
Il linguaggio verbale è in grado di colpire principalmente l’intelletto dello spettatore, non la sua emotività o sensibilità” si diceva Alexandre.
La gestualità invece richiama altri aspetti della comunicazione.
In teatro, le espressione corporee, possono esprimere la loro massima potenzialità, molto più che in forme d’arte o di comunicazione.
La mimica, la pantomima, sono in grado di creare un linguaggio che richiama nell’animo immagini di una poesia intensa, naturale e spirituale…
Solo chi crede davvero in quello che fa e si impegna a migliorare ogni giorno riuscirà a realizzare i propri sogni. Imparare a recitare non è un gioco. Diventare degli attori veri richiede sforzo e sacrificio. Chi di voi ha il coraggio di farlo?»
Per Madame Billard, un attore doveva essere capace di mettersi in discussione, decostruire se stesso, smontare e rimontare i pezzi della propria personalità, giocare, entrare nei labirinti dell’esperienza, senza paura di perdersi.
«Chi recita non dovrebbe mai fermarsi» diceva «cerca altresì di entrare in sintonia con il mondo e l’alterità, cogliendo le sfumature della vita. Osserva, si proietta fuori di sé per immedesimarsi con ciò che lo circonda. L’attore deve essere come l’acqua, trasparente e limpido, capace di adattarsi a ciò che la contiene»
Interessante!