Blog Tour: “Della vita un sogno” di Roberta Bramante – Quarta Tappa

Prosegue il blog tour di “Della vita un sogno”, attraverso proprio l’importanza dei sogni all’interno del romanzo.
“Il cadere non esclude il librarsi. Dalla caduta sorge l’ascesa.”
L’ autrice inizia il suo romanzo con questa celebre frase che ci fa capire l’importanza di inseguire i proprio sogni. Non bisogna mai seguire ciò che gli altri vogliono per noi. Dobbiamo credere in ciò che desideriamo senza mai abbattersi di fronte alle difficoltà.
Laura voleva diventare un’attrice sin da quando era una ragazzina, ma la sua famiglia desiderava altro per lei. Se avesse ascoltato i genitori sicuramente non avrebbe raggiunto il suo sogno più grande, quello di recitare su un palcoscenico. Lei è andata contro tutti e senza l’appoggio di nessuno ha raggiunto il suo obiettivo rischiando.
Sogni Teatro
La drammaturgia e il testo scritto non dovevano eclissare e far perdere risalto alla gestualità dell’attore capace di evocare, al di là delle parole, simboli universalmente comprensibili. Aveva diversi riferimenti artistici, ma in particolare aveva tratto ispirazione dalla teoria di Artaud che prevedeva un ritorno alle origini dei valori teatrali, l’eliminazione della separazione tra attore e spettatore, da Grotovski, riguardo lo studio delle potenzialità dell’attore e la ricerca di una gestualità pura.
Il linguaggio verbale è in grado di colpire principalmente l’intelletto dello spettatore, non la sua emotività o sensibilità” si diceva Alexandre. 
La gestualità invece richiama altri aspetti della comunicazione.
In teatro, le espressione corporee, possono esprimere la loro massima potenzialità, molto più che in forme d’arte o di comunicazione. 
La mimica, la pantomima, sono in grado di creare un linguaggio che richiama nell’animo immagini di una poesia intensa, naturale e spirituale…
Solo chi crede davvero in quello che fa e si impegna a migliorare ogni giorno riuscirà a realizzare i propri sogni. Imparare a recitare non è un gioco. Diventare degli attori veri richiede sforzo e sacrificio. Chi di voi ha il coraggio di farlo?»
Per Madame Billard, un attore doveva essere capace di mettersi in discussione, decostruire se stesso, smontare e rimontare i pezzi della propria personalità, giocare, entrare nei labirinti dell’esperienza, senza paura di perdersi. 
«Chi recita non dovrebbe mai fermarsi» diceva «cerca altresì di entrare in sintonia con il mondo e l’alterità, cogliendo le sfumature della vita. Osserva, si proietta fuori di sé per immedesimarsi con ciò che lo circonda. L’attore deve essere come l’acqua, trasparente e limpido, capace di adattarsi a ciò che la contiene»

Review Party: Recensione di “Un Amore Perduto” di Liz Trenow

« Paradossalmente era nei momenti come quelli, fugaci istanti di felicità inattesa, che il dolore della perdita la investiva con maggior forza, facendola vacillare e minacciando di mandare in frantumi la sua maschera. Subito dopo, scoprì di provare un senso di disperazione e smarrimento ancor più profondo, quando la sofferenza della mancanza di lui si torceva come un coltello che aveva piantato nel cuore. »

Quando si pensa all’amore, si pensa a tutto ciò che di positivo ne possa derivare. Eppure, a volte amore è anche sinonimo di perdita, rimpianto, sofferenza. Perché il ricordo di un amore lontano, in qualsiasi modo questo sia, provoca una fitta di dolore, lenita solo dai momenti di sollievo.
Questa è la storia di tre donne. Non hanno nulla in comune, all’apparenza, ma scopriranno, al momento del loro incontro, quanto il destino le abbia legate tra loro e quanto la guerra possa legare le persone seppure distanti. 
La battaglia delle Fiandre si è appena conclusa, ma Ruby, Alice e Martha hanno lasciato sul campo un pezzo di sé. Quando agli esterni alla guerra viene concesso di visitare quei luoghi devastati da urla silenti e sangue versato, le tre decidono, non senza timori, di partire, alla ricerca di ciò che più hanno perduto: il vero amore, un fratello, un figlio.
Ma è meglio darsi pace o non perdere la speranza, quando si cerca chi è disperso? Cosa può essere successo, per non fare ritorno a casa e non essere nemmeno ritrovato deceduto a terra dai compagni sopravvissuti?
Il coraggio e la forza dell’amore spronano le donne a non lasciarsi abbattere fino in fondo, ma a credere che l’amore possa davvero vincere, anche sulla guerra.
Liz Trenow narra con una delicatezza estrema fatti d’orrore e trauma per l’umanità. Lo fa da un punto di vista insolito ma d’impatto, perché spesso in guerra si parla di chi è in prima fila ma non sempre di chi attende con angoscia crescente chi ha visto partire. Non mancano i riferimenti storici, che si amalgamano bene alla narrazione. Fa riflettere, specie per l’occasione del 14 febbraio, sulla potenza di un legame, e quanto questo influenzi la vita delle persone. Non è di certo un romanzo leggero, ma in compenso sa lasciare molto a chi si immerge nella lettura e ne esce con un nuovo spirito. 
Le storie perfette per S. Valentino
Spinta dalla giornata, mi sento di consigliare altrettante storie che sono state in grado di farmi battere il cuore. Non sono letture recenti, proprio per questo mi piace citarle, per mostrare quanto abbiano lasciato il segno in me.
Per chi cerca un amore… insolito!
“La ragazza di carta” di Guillaume Musso.
In piena crisi di ispirazione, solo e senza un soldo, lo scrittore Tom Boyde non riesce a terminare il suo ultimo romanzo. Proprio quando tutto sembra perduto, nella sua vita entra Billie. Misteriosa e bellissima, compare all’improvviso in una notte di pioggia, con una storia incredibile da raccontare. Gli dice infatti di essere la protagonista del suo romanzo, caduta nel mondo reale da una frase che lui ha lasciato in sospeso. Se ora Tom non riprenderà a scrivere, lei morirà. Sembra assurdo, eppure… Eppure, Tom le crede. Perché è già follemente innamorato. Insieme Billie e Tom affronteranno un’avventura straordinaria, in cui nulla è ciò che sembra. E scopriranno che la vita, a volte, può essere un gioco pericoloso…
Per chi cerca un amore… intenso!
“Come l’ultimo rigore” di Alessia Esse.
Quando Viola Costa e Lorenzo Ragone hanno diciassette anni, sono convinti che il loro amore sia più forte di tutto. Lei sogna di diventare una giornalista sportiva. Lui è un calciatore forte e brillante. S’innamorano sui banchi di scuola, senza sapere che il primo amore è sì il più dolce, ma anche il più debole e il più vulnerabile. La fine della loro storia li segna entrambi, allontanandoli e rovinando la loro amicizia.
Oggi, Viola e Lorenzo non potrebbero essere più distanti. Lei, un’affermata giornalista, vive e lavora a Milano. Lui, invece, vive a Pontenero, il luogo in cui è nato il loro amore.
È lì che Viola è diretta per trascorrere un mese di vacanza, ed è lì che – nonostante l’iniziale rifiuto – riallaccerà i rapporti con Lorenzo.
In un viaggio tra presente e passato, i due giovani, ormai adulti, avranno la possibilità di ripercorrere la loro storia, e di fare i conti con gli sbagli, i rimpianti, le opportunità mancate. E con una scintilla che forse non si è mai spenta.
Per chi cerca un amore… oltre i confini del tempo!
Il canto delle parole perdute di Andrés Pascual.
Nagasaki, agosto 1945. Kazuo, un ragazzo occidentale adottato da una famiglia giapponese, e Junko, figlia di una maestra di ikebana, si sono ripromessi di incontrarsi su una collina per suggellare il loro amore adolescente con un haiku. Pochi minuti prima dell’appuntamento, la bomba atomica trasforma la città intera nell’inferno. Tokyo, febbraio 2011. Emilian Zäch, architetto svizzero in crisi, funzionario delle Nazioni Unite e sostenitore dell’energia nucleare, conosce una gallerista di arte giapponese ossessionata dall’idea di rintracciare il primo amore della nonna. Due storie parallele, destinate a incrociarsi in un finale che sorprende. Un libro sulla forza dell’amore capace di superare ogni cosa. Una storia di speranza e determinazione, di abbandono e di coraggio, un romanzo sull’importanza di non dimenticare le tragedie del passato per affrontare le sfide del presente e scrivere il nostro futuro.



Review Party: Recensione di “Symphony – Le note del cuore” di Martina Battistelli

« Sono nella musica che suono, nelle melodie che canto, in tutto ciò che mi hanno insegnato e che io ho voluto continuare a coltivare. »

La musica è come il filo rosso del destino: muove le anime verso coloro che le faranno stare bene. Crea legami, li spezza, li ricompone. Fa sorridere, piangere, riflettere, arrabbiare, concentrare, sfogare. Giusto l’altra sera discutevo con una persona a me cara su quanto l’esistenza sia povera senza qualche armonia di sottofondo.
C’è chi, con la musica, realizza i propri sogni. Come Roxie, che insegue il palcoscenico a ritmo del suono della propria voce. Lucas, questo sogno, sembra averlo già realizzato grazie alla sua band. Persone sconosciute, ma unite a filo doppio da un unico comune denominatore, impresso a fuoco anche solo nei loro nomi.
Non è facile inseguire i propri sogni, spesso la strada per afferrarli è lastricata di ostacoli, rimpianti, sacrifici e dolore. C’è sempre qualcosa che si mette in mezzo, da un giorno sbagliato ad una tragedia vera e propria. Tutto, sembrerebbe, per testare la propria forza di volontà.
Persi nel loro quotidiano da gestire, i due s’incontrano durante una serata apparentemente comune, ormai disillusi da un passato che non credono più reale. Si conoscono, diventano amici, ritrovano in loro quell’amore per la musica che credevano sepolto. Così, Lucas decide di scrivere un musical per lei. Per vederla splendere. Roxie sente di non essere mai stata tanto a contatto con il suo passato come in quel momento. 
Ma la musica non mostra ciò che le persone vogliono nascondere al mondo. Può solo accompagnarle e rassicurarle: vicino alla persona giusta, non c’è mistero che possa reggere.
Storie che parlano di passioni e sogni mi intrigano sempre, perché penso che da ognuna di loro io possa trarre degli insegnamenti. Non è stato semplice entrare nelle vite dei personaggi, ho dovuto più volte tornare sui miei passi e ricominciare, per comprenderli. L’amore è il fulcro pulsante delle vicende, necessario a dare una spinta verso il vero obiettivo.
Martina Battistelli è stata in grado di sorprendermi tessendo una storia basata su difficoltà reali, che davvero possono far disperare se si abbattono su qualcuno. Mi ha mostrato, pagina dopo pagina, che una via d’uscita la si può trovare, anche quando ci si è arresi. Nei momenti di tentennamento dei protagonisti, quando non sapevano se accogliere ancora una volta la musica, mi sono rivista come riflessa. Le passioni vanno inseguite e coltivate, ma queste sanno essere riconoscenti e inseguirti quando pensi che tutto sia finito.
TAPPE:


PROMOZIONE IN CORSO
Chi dimostra di aver prenotato l’eBook di Symphony, le Note del Cuore avrà in regalo l’eBook di Oblivium (il primo romanzo della saga Urban Fantasy di Martina Battistelli). Se avete già Oblivium basta dirlo e riceverete Vesper (Oblivium 2) al suo posto.
Tutto ciò che dovete fare è:
– mandare una e-mail all’indirizzo martinabattistelli@live.it allegando la foto/lo screenshot della conferma di avvenuto ordine
– specificare in quale file volete avere Oblivium o Vesper (ePub, mobi, PDF)
– scrivere nell’oggetto dell’e-mail “PROMOZIONE SYMPHONY”
“Symphony – Le note del cuore” è acquistabile qui