Buon lunedì! Pubblico questo post con grande emozione, non solo perché l’argomento della tappa del blog tour mi è molto caro, ma anche perché contribuisco a presentarvi il nuovo romanzo di una scrittrice che conosco fin dalla prima opera pubblicata.
Finalmente, Isabel C. Alley pubblica il suo quinto libro: “La fine del mondo arriva di venerdì”, di cui non vedo l’ora di scrivere la recensione.
Il blog tour è da poco iniziato, segnatevi le date e non perdetevi alcuna tappa:
Iniziamo!
Nota: Il testo che segue è stato scritto in prima persona dalla scrittrice.
La rievocazione storica
Avete presente le classiche fiere estive di paese? Quelle dove trovate gli accampamenti storici fatti di tende chiare e banchetti; quelle in cui potete vedere guerrieri impegnati in duelli, donne che tessono, fuochi accesi su cui vengono appesi pentoloni fumanti; quei luoghi dove potete ascoltare musica di flauti e tamburi serpeggiare tra la folla, e molto altro?
Sono sicura che tutti voi, almeno una volta nella vita, avete fatto visita a un luogo simile, che fosse una semplice sagra degli antichi mestieri o una festa rinomata in un castello medievale. Alcune volte, probabilmente, in questi vostri giri turistici vi sarete imbattuti in una “rievocazione storica”. Ma che cos’è di preciso una rievocazione storica?
Può essere definita in diversi modi, a seconda del punto di vista da cui la si guarda. Se siete visitatori, per voi è una festa in cui si mangia, si balla, ma soprattutto si impara divertendosi. Per chi partecipa come figurante, è un’immersione a 360 gradi nella storia del secolo rievocato. In questa tappa del blogtour dedicato a “La fine del mondo arriva di venerdì” vi parlerò di una tipologia specifica di rievocazione, quella in cui la protagonista Giulia si ritrova catapultata grazie alla sua nuova coinquilina, Lia, e dove, per fortuna o per sfortuna, troverà l’amore: la rievocazione celtica.
Innanzitutto, perché ho scelto la rievocazione celtica come ambientazione per la storia di Giulia? Perché ne faccio personalmente parte e la conosco molto bene. Sono da diversi anni in un gruppo di rievocazione, la Teuta Foionco (sito web: http://www.teutafoionco.it/), perciò vi descriverò dal mio punto di vista tutti gli elementi che compongono queste manifestazioni che uniscono storia, divertimento e natura. Tutte le feste che vengono citate in “La fine del mondo arriva di venerdì” esistono davvero, quindi quale occasione migliore per venire a scoprire cosa ha vissuto Giulia nei paesi di Monterenzio, Marzabotto e Modena? Ecco a voi un breve viaggio in questo mondo così vicino a noi, tanto da poterlo toccare.
Organizzazione della festa
Alcune delle rievocazioni celtiche (non tutte, ma quelle che più interessano ai fini della storia di Giulia) sono delle feste che si svolgono solitamente in un parco pubblico, un luogo che permetta alle associazioni partecipanti di allestire il proprio campo storico al riparo dell’ombra offerta dagli alberi. Il periodo storico interessato abbraccia diversi secoli, (per darvi un’indicazione, quello specifico della mia associazione riguarda i secoli IV e III A.C.), di cui potete vedere riproposta la vita dei clan gallici italiani ed europei.
In ogni rievocazione storica, ci sono due elementi principali che non possono mai mancare: la zona storica e la zona del mercatino. Quest’ultima è un semplice susseguirsi di banchetti che vendono oggetti a tema: gioielli, soprammobili, libri, cibo e bevande, più o meno coerenti con il periodo storico di cui tratta la festa. È il modo che il pubblico ha per portarsi a casa un “souvenir” della giornata trascorsa all’aria aperta. Ciò che a noi qui più interessa, però, è la parte storica della festa.
La manifestazione è fatta da tante Teute (letteralmente famiglia in gaelico), associazioni culturali più o meno grandi che si occupano di riportare al pubblico ciò che era la vita quotidiana nell’epoca dei celti. Ognuna di loro allestisce il proprio accampamento fatto di tende, pelli di animale e tavoli e offre ai visitatori la possibilità di vedere ciò che succedeva all’interno di esso in tutte le mansioni quotidiane: dalla preparazione del cibo dell’epoca, alla lavorazione di oggetti di uso comune da parte degli artigiani. Si possono trovare donne che creano passamanerie di lana con le loro mani, guerrieri che si preparano per duelli e battaglie, ma soprattutto si può imparare, e non sui libri come succede a scuola. Ogni associazione solitamente ha uno specifico settore di cui si occupa, approfondito in modo da poter rispondere a tutte le curiosità che il mondo moderno può far sorgere su quello antico: cucina, tessitura, giochi, musica, lavorazione del vetro e della ceramica, creazione di monili e di armi, medicina, organizzazione bellica… si può macinare la farina e preparare il pane, tirare con l’arco, costruire il proprio gioiello, ce n’è per tutti i gusti. Le attività sono sia per grandi e piccini, in un percorso libero che può essere visto da vicino e toccato con mano.
Chi sono i rievocatori storici?
Sono persone comuni, che nella vita di tutti i giorni studiano all’università, lavorano in ufficio, hanno una casa e una famiglia. Alcuni considerano la rievocazione storica quasi uno stile di vita, ma per la maggior parte di loro è un hobby, come può essere il praticare uno sport o fare volontariato.
Sono amici di tutte le età uniti da una passione comune, la storia, che approfittano di questo contesto per stare insieme e per fare conoscere agli altri nuove curiosità sull’antico mondo dei celti. Li troverete nei campi storici a ridere e scherzare, o seri quando si caleranno nella parte a loro assegnata per lo spettacolo serale o per la battaglia campale della domenica pomeriggio. Saranno sempre disponibili a risolvere i vostri dubbi e le vostre domande, completamente immersi nell’ambiente del periodo rievocato. Non troverete mai addosso a loro oggetti moderni come orologi o smartphone. Il loro abbigliamento sarà quello riscoperto dai ricercatori, riprodotto nei minimi dettagli, e l’ambiente in cui vivranno per la durata della festa (solitamente un weekend) permetterà a loro di trasformarsi in una vera popolazione gallica.
E la sera?
Al calar del sole, la festa di certo non termina, né per il pubblico né per i rievocatori. Dall’ora di cena fino alla mezzanotte, l’area della manifestazione si riempie di concerti, fuochi e spettacoli, un altro modo per i due mondi della rievocazione di mescolarsi e interagire.
Potete ascoltare le canzoni di gruppi musicali a tema, osservare duelli e spettacoli teatrali, sentire il calore della pira rituale che porta a termine la giornata, il tutto immerso nell’atmosfera del mondo che fu..
A presto con la recensione!
wow…affascinante!!!