« Dopotutto, com’è saltato in mente a uno spiantato di cameriere come me di partecipare a un quiz per cervelloni? Il cervello non rientra nella lista di organi che siamo autorizzati ad usare. Noi dovremmo usare solo le mani e le gambe. »
Si chiama “Vvum”, ma potremmo comodamente chiamarlo il “Chi vuol essere milionario” dell’India. Un gioco a quiz, 12 domande separano il concorrente dalla vittoria di un montepremi da capogiro. Non è semplice, ma nemmeno impossibile. C’è chi si affida all’istinto, alla fortuna, alla cultura personale. Ma è l’esperienza di vita che porta il protagonista del libro a partecipare alla corsa verso il migliaio di rupie.

Dopo aver vinto Ram viene arrestato; accusato di truffa e raccomandazione. Il destino sembra per l’ennesima volta essergli contro, finché l’avvocato Smita Shah non prende le sue difese. Una donna misteriosa, ma determinata a scagionare l’innocente Ram, il quale inizia a raccontarle la sua avventurosa vita e a giustificare man mano le risposte al quiz.
Da qui vengono delineati i tratti di Salim, migliore amico di sempre, Padre Timothy, la prostituta Nita di cui è follemente innamorato, il crudele Maman. Ripercorre le piccole gioie e i grandi dolori che lo hanno portato a quel punto uno ad uno.
Vikas Swarup mostra uno dei drammatici spaccati del paese, fatto sì di bellezze uniche ma anche di lotte tra bande e mercanti di bambini. Un libro intenso che ha ispirato il film “The Millionaire”, campione d’incassi nel 2010.
A volte basta essere nel posto giusto al momento sbagliato, fare domande e leggere notizie che apparentemente non farebbero differenza nella vita. Basta una moneta con testa da entrambi i lati come portafortuna e raggiungere i propri obiettivi con convinzione. A quel punto non importerà se si è ricco o povero, musulmano o cattolico, forte o debole. Tutte le ingiustizie subite verranno ripagate e si avrà sempre una scialuppa di salvataggio, come l’aiuto previsto dal quiz.