L’intrigante romanzo di Lavinia Petti affronta delle tematiche attuali, con una particolare introspezione nell’animo umano. Tra le altre cose, si parla anche di racconti del terrore. Ecco degli esempi.
“Il libro delle storie di fantasmi” di Roald Dahl
“È un fatto singolare” osserva Roald Dahl, “ma nelle grandi storie di fantasmi il fantasma non c’è. O, se non altro, non si vede. Si vede però il risultato delle sue azioni. Ogni tanto potete avvertire un fruscio alle vostre spalle, o intravedere tracce fugaci della sua presenza…”. E infatti elusivi e imprevedibili sono i fantasmi tratteggiati dagli autori dei quattordici racconti scelti e qui riuniti da Dahl con mano maestra.
“Storie di fantasmi del Giappone” di Lafcadio Hearn e Benjamin Lacombe
Illustrando il celebre compendio del folklore giapponese, Benjamin Lacombe offre un tributo al lavoro di Lafcadio Hearn. All’inizio del Novecento, lo scrittore irlandese fu uno dei primi occidentali a ottenere la cittadinanza giapponese: l’amore per la cultura della sua nuova patria lo portò a percorrere le varie province del Paese, al fine di trascrivere le storie di fantasmi e le leggende tramandate di generazione in generazione. In “Storie di fantasmi del Giappone” Benjamin Lacombe sceglie lo stile adatto a ogni racconto, reinterpretando l’ampia gamma del bestiario tradizionale con la sua inimitabile arte.
Il grande libro dei fantasmi di Natale
Le migliori ghost stories natalizie tra ‘800 e ‘900, oltre sessanta racconti gotici per cogliere il genuino “spirito del Natale”. Dalle penne di James Joyce, H.P. Lovecraft, Jerome K. Jerome, Louisa May Alcott, J.M. Barrie, Walter Scott, Arthur Conan Doyle e tanti altri.
“L’incubo di Hill House” di Shirley Jackson
Chiunque abbia visto qualche film del terrore con al centro una costruzione abitata da sinistre presenze si sarà trovato a chiedersi almeno una volta perché le vittime di turno non optino, prima che sia troppo tardi, per la soluzione più semplice – e cioè non escano dalla stessa porta dalla quale sono entrati, allontanandosi senza voltarsi indietro. A tale domanda, meno oziosa di quanto potrebbe parere, questo romanzo fornisce una risposta. Non è infatti la fragile e indifesa Eleanor Vance a scegliere la Casa, prolungando l’esperimento paranormale in cui l’ha coinvolta l’inquietante professor Montague. È la Casa – con le sue torrette buie, le sue porte che sembrano aprirsi da sole – a scegliere, per sempre, Eleanor Vance.
“Storie di giovani fantasmi” di Isaac Asimov
C’è chi crede ciecamente ai fantasmi, chi nega categoricamente la loro esistenza, chi sussurra “non si sa mai”. Ma questa antologia metterà i brividi a chiunque: racconti scritti da autentici maestri della letteratura gotica, dedicati a giovanissimi fantasmi che tornano a visitare la propria casa di un tempo, la vecchia stanza dei giochi, e soprattutto la scuola dove sono stati tutt’altro che felici.
“Da leggersi all’imbrunire. Racconti di fantasmi” di Charles Dickens
«Tra le cose buone di Dickens non bisognerebbe dimenticare il suo modo di raccontare le storie di fantasmi», cosí John Forster, amico e biografo del grande romanziere. L’esuberante inventiva di Dickens caratterizza anche la sua produzione «soprannaturale », quanto mai varia. La gamma dei registri va dal macabro al sentimentale, dal folclorico al gotico, dal granguignolesco allo scettico-positivistico. Né mancano qua e là quei velati riferimenti autobiografici che sono la delizia del lettore di oggi. La ricca scelta curata da Malcolm Skey si chiude con un’appendice – Padri, precursori, teorici – che illumina gli anni della formazione di Dickens e le letture (Lord Byron, Mary Shelley, Walter Scott, e altri ancora) che lo influenzarono.