Segnalazione: “L’incanto di cenere” di Laura MacLem

Per Saga Edizioni torna disponibile “L’incanto di Cenere” di Laura MacLem. Ne ho parlato su questi schermi anni fa, quando il volume venne pubblicato per la casa editrice Asengard. Di seguito trovate le informazioni di questa nuova edizione. Un grosso in bocca al lupo all’autrice e per il nuovo lancio della sua storia!

L’incanto di cenere di Laura MacLem
Genere: retelling
Collana: Baba Jaga
Prezzo ebook: 1,99 €
Prezzo cartaceo: 13,90 €
Pagine: 182

Trama:

Una fanciulla e le sue sorellastre, una scarpina di cristallo, topi e zucche e un grande ballo, ma soprattutto un terribile segreto e un patto diabolico.
Un retelling dalle note oscure, per ricordarvi che ogni fiaba, da sempre, nasconde qualcosa. Qualcosa di arcano.

Biografia dell’autrice

Laura MacLem è una forma di vita basata sul carbonio, alimentata a ossigeno e serotonina. Nel tempo libero si dedica assiduamente alla peristalsi. Essa è stata creata grazie al fenomeno del crossing over – il rimescolamento casuale dei geni da parte di madre e di padre, il che spiega moltissime cose di lei.

Dopo una breve fallimentare relazione con le materie scientifiche (“non sono io, sei tu. Sei un’idiota”, pare abbia detto la matematica, prima di bloccarla ovunque), si è dedicata alla letteratura, in forma principalmente di lettrice, che di quando in quando va oltre i confini del lecito e si dedica alla scrittura.

A parte questo, è abbastanza innocua.
Possiede una spiccata fantasia – probabilmente unica qualità che è del tutto sicura di possedere – e ama tradurre in storie i viaggi nei suoi Mille Mondi. Di quanto in quando, perciò, esce un nuovo romanzo di genere fantasy, o fantascientifico, o comunque declinabile in una qualsiasi branca del fantastico, con il quale cerca, senza riuscirci, di sconfiggere la realtà.

Ha l’abitudine di rifugiarsi nell’ironia e in figure retoriche arzigogolate per mascherare la sua ansia sociale, le cui proporzioni superano quelle del debito pubblico di svariate nazioni del Terzo Mondo.
Ritiene che chi parla di sé in terza persona, oltre a cercare senza riuscirci di darsi un tono, abbia qualcosa da nascondere. O da proteggere.
Infine, crede a tutto quello che legge, e potrebbe credere anche in quello che scrive.

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