Dopo la misteriosa scomparsa dei genitori, Meriel rimane sola al mondo. O meglio, così lei credeva, fino a quando non si presenta alla residenza dello zio Fergus. Sarà lui a prendersene cura, ora, accogliendola nel suo castello ad Hanau e facendole conoscere tutti gli altri inquilini del luogo. Qui, una misteriosa Porta Rossa inizia a chiamarla a sé, conducendola verso qualcosa che mai avrebbe potuto immaginare: le sue origini, la verità sui suoi genitori e un antico ordine a protezione della nostra Terra.
L’incontro tra la sottoscritta e questo romanzo è stato quanto mai bizzarro: neanche dopo ventiquattro ore dall’averlo inserito nella mia lista desideri, mi è stato proposto di leggerlo per l’evento di oggi. Come avrei potuto non prendere questa palla al balzo?
Lealtà è il primo capitolo della Trilogia dei Cavalieri e colpisce fin da subito per l’immagine di copertina e le illustrazioni in bianco e nero che accompagnano la narrazione. Un tocco delicato, ma sempre ben apprezzato, che lascia fin da subito intuire che ci troviamo di fronte a una storia fantastica e magica, ai limiti del confine tra realtà e finzione.
Il motore del libro prende ispirazione da svariate opere letterarie che potremmo già conoscere. Giulia Silvestri le fa sue, le reinventa e le ripropone rielaborate a servizio del suo stesso racconto. Pian piano si entra in confidenza con l’ambientazione e i personaggi, in particolare la protagonista che si ritrova faccia a faccia con un destino inimmaginabile.
Mi sono ritrovata a ricordare le storie che lessi da bambina, i miei primi approcci con il fantasy e a quello che probabilmente sarà stato il pensiero di ogni lettore: sognare per sé un’avventura fantastica. Neràdium mi ha trasmesso proprio queste sensazioni e nonostante consigli la lettura a un pubblico prettamente pre-adolescente o adolescente, sono riuscita anche io ad apprezzarne i contenuti.
Tutto ciò che avete pensato delle favole qui avrà una svolta che saprà stuzzicarvi se ancora le amate. Questo primo romanzo ha delle buone idee di fondo che possono andare a creare una trilogia in grado di conquistare.
L’unico punto che mi fa rimanere dubbiosa è la narrazione, non sempre scorrevole (in particolare modo all’inizio) e troppo poco affinata. Si capisce subito che ci troviamo di fronte a un esordio e ne consegue quindi tutta una serie di difetti data dall’inesperienza. Questo può intaccare la lettura di un fruitore medio, ma sono certa che la pratica potrà ovviare al problema.
Io sicuramente continuerò a dare fiducia all’autrice e spero davvero di avere notizie sul seguito quanto prima.