« Ma soltanto la luna guardava in quelle tenebre cave, in quelle grotte fonde. Fuori, animali notturni erano lanciati in un mezzo galoppo, su una giostra. Più oltre si stendevano gli abissi del Labirinto degli Specchi, che alloggiava una molteplice serie di vuote vanità, un’onda dopo l’altra, immobili, serene, inargentate dall’età, rese bianche dal tempo. Bastava un’ombra, all’ingresso, per suscitare riverberi del colore della paura, scatenare lune sepolte. »
Sentite in lontananza le canzoni lugubri ed evocative di Halloween? Non manca molto alla notte più spaventosa dell’anno, e il libro qui presentato è perfetto per entrare nell’atmosfera.
Conosciuto per lo più per il capolavoro che è “Fahrenheit 451”, Ray Bradbury si è cimentato anche in altre opere, in cui il suo stile crudo e trainante non manca di caratterizzare le storie da lui scritte. Nel caso specifico, “Halloween” è una raccolta di racconti e romanzi brevi dal clima spaventoso e inquietante, che rievocano il periodo tipico di fine ottobre e inizio novembre.
Conoscevo già “L’albero di Halloween”, che narra la storia di un gruppo di ragazzini ed una spaventosa sparizione. L’ho riletto con estremo piacere, assaporando i brividi che già mi avevano scosso a suo tempo.
Ho trovato davvero piacevole “Il popolo dell’autunno”, che ritengo sia il migliore di tutti. Una storia che unisce l’horror al potere dell’amicizia, in grado di scontrarsi con i fenomeni paranormali in cui i protagonisti s’imbattono.
Questo è subito seguito da “Ritornati alla polvere”, che sicuramente è il più sorprendente della raccolta, perché ricalca gli elementi tipici della Famiglia Addams, introducendo personaggi variopinti e singolari e una casa dalle capacità particolari.
Se non conoscere Ray Bradbury, penso che “Halloween” sia l’occasione migliore per approcciarsi all’autore. Se amate il 31 ottobre e tutto ciò che gli ruota attorno non rimarrete certo delusi da questo libro!