“Quando avevo la tua età, facevo sempre questo esercizio per mezz’ora al giorno. Diamine, certe volte ho creduto fino a sei cose impossibili prima di colazione.“
Questa è una citazione a “Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò” del mio amato Lewis Carroll. Perché si trova qui? Perché è la prima cosa che mi è venuta in mente quando mi è stato proposto di partecipare al blog tour dedicato al nuovo romanzo di Gianluca Gotto, “La pura vida”. 5 motivi per trovare un po’ di gioia ogni giorno? Beh, proviamoci!
Si tratta di un vero e proprio esercizio mentale e posso assicurarvi che non è così semplice come possa sembrare. Questo mi ha fatto rendere conto di una cosa: certe volte si danno per scontati quei piccoli dettagli del quotidiano senza cui, però, tutto sarebbe diverso. Quindi bisogna sforzarsi per farci caso e creare, così, un piccolo antidoto per i momenti più tristi.
Il 2021 è stato un anno in grado di disintegrarmi pezzo dopo pezzo… però, incredibilmente, mi ha insegnato a mettere in prospettiva tante cose. Oggi riesco a essere tranquilla e serena per fatti che prima mi avrebbero dato il tormento e, forse, potete capire quanto questo sia mentalmente liberatorio.
Il negativo segna molto più di ciò che fa stare bene, perché per costruire la gioia ci vuole impegno e costanza ma basta una folata di vento per distruggere tutto. E allora perché non combattere questa cosa con cinque motivi quotidiani per essere felici? Perché non fare un po’ come Alice e cercare cinque motivi di gioia prima di fare colazione?
Mamma, papà e fratello Otter: la mia famiglia è una parte fondamentale della mia vita e l’ultimo periodo ci ha dimostrato quanto siamo capaci di essere uniti e sostenerci a vicenda, nella gioia e nel dolore. Ogni giorno ringrazio di poter dare loro il buongiorno al mattino e la buonanotte alla sera, anche solo in assenza di questo piccolo messaggio sarei persa. Sono preziosi in ogni momento e sono loro molto grata. Menzione d’onore per Fuji, che da dicembre ha riportato quel guizzo di vita che a lungo ci è mancato.
Mr. Otter: lui merita un capitolo a parte, perché si è preso l’onere di sostituire la mia famiglia nel sopportarmi ogni giorno. Nonostante il mio caratteraccio, i miei problemi di salute, i miei momenti di buio totale… lui c’è. Sa essere una roccia in ogni momento, anche quando potrebbe permettersi il lusso di lasciarsi andare, perché io a mia volta sono la sua roccia. Anzi, la sua lontra che lo tiene per mano per non galleggiare via lontani.
La tana: comprare casa è stata un’enorme conquista, parte di ciò che ci ha permesso di non crollare l’anno scorso. Poter dire che questa è la nostra tana, quella che ci siamo scelti e che possiamo personalizzare a nostro piacimento, è un’immensa soddisfazione. Sono grata agli sforzi e ai sacrifici che abbiamo fatto per arrivare a questo momento: ogni giorno mi guardo attorno e sorrido, perché quello che vedo è il riflesso dei nostri sogni.
Le Krudeli: che forse un giorno ribattezzerò in un altro modo. Mai come in età adulta ho scoperto il valore della vera amicizia, quella che si regge su saldi presupposti senza diventare tossica. Con loro mi sfogo, mi diverto, rido e piango. Se per caso ho una giornata intensa e non riesco nemmeno a salutarle mi mancano. C’è sempre qualcosa da dirsi e anche la più stupida diventa un motivo per sorridere. Come farei senza di voi?
Le mie passioni: mi sento tremendamente fortunata ad avere degli interessi personali. Mi definiscono, mi distinguono, mi rendono felice. Leggere almeno un capitolo di un libro al giorno, giocare ai videogiochi prima di cena, guardare film, (drama) e serie tv alla sera. Tante piccole cose che mi hanno aiutato a non abbattermi e che trovo incredibili, specie di fronte a persone che di passioni non ne hanno. A volte mi chiedo come sia possibile e spero in cuor mio che tutti possano avere delle valvole di sfogo, anche semplici, per evadere dai problemi del quotidiano.
E voi? Quali sono i vostri 5 motivi? Fatemelo sapere!
Intervista all’autore
Le blogger partecipanti all’evento hanno avuto il privilegio di fare qualche domanda all’autore, che ringraziamo per il tempo che ci ha dedicato. Ecco le risposte ai miei quesiti!
Che ruolo ha la scrittura nella sua pura vida?
Ha un ruolo importantissimo non solo perché è il mio lavoro, non solo perché è un sogno realizzato, ma anche perché è una forma di terapia. Davanti al foglio bianco sento di poter essere me stesso, mi sento al sicuro. Quando scrivo esprimo ciò che ho dentro come non potrei mai fare in nessun altro modo.
Quanto c’è di autobiografico nei suoi romanzi?
Amo scrivere romanzi perché mi consente di mettere tanto di me e del mio vissuto nella storia, ma al tempo stesso di raccontare ciò che vedo intorno a me, le persone che incontro e il modo in cui prendono la vita, ognuna in un modo unico. Per me scrivere un libro è questo: un viaggio interiore e un’attenta osservazione esteriore.