Tra romanzi, racconti e saggi, Giuliana Altamura sembra ormai inarrestabile: da Bari a Milano, ha fatto in breve tempo della scrittura la sua principale occupazione, riscuotendo meritati consensi che l’hanno portata a collaborare anche con delle realtà della Svizzera.
All’attivo, Giuliana Altamura ha tre romanzi. Il 2014 rappresenta il suo esordio ufficiale, con “Corpi di Gloria” edito da Marsilio Editore per cui ha vinto il Premio Rapallo Carige. Personalmente, però, ho conosciuto questa scrittrice con il romanzo successivo “L’orizzonte della scomparsa” sempre di Marsilio, che ricordo come una lettura brillante e geniale nella sua composizione.
Questa settimana, per Mondadori, viene pubblicato “L’occhio del pettirosso”:
Ossessionato dall’idea di raggiungere una visione quantica, Errico Baroni, fisico ricercatore al CERN, nonostante la lunga lista d’attesa riesce a farsi ricevere da Egon Meister nel suo elegante studio di Ginevra. Meister sembrerebbe essere in grado di vedere il presente, il passato e il futuro di chi gli si siede di fronte, di accedere a una visione d’insieme della realtà, oltre i confini del tempo. Da quando è alle prese con la progettazione di un computer quantistico, Errico sente solo i limiti dei suoi studi, non gli basta capire, vuole poter vedere come Meister. L’incontro con quell’uomo, che lo congeda con una frase criptica, lo sconvolge al punto tale da fargli decidere di lasciare il lavoro per qualche giorno e concedersi una vacanza in montagna con la moglie Greta nella baita di famiglia, dove aleggiano i fantasmi di un passato irrisolto. Fino a qualche tempo prima, la relazione tra lui e la moglie lo faceva sentire vivo ma ora anche con lei qualcosa ha smesso di funzionare. Tra quelle mura Greta si sente in gabbia, non riesce a scrivere i suoi versi, si fa sempre più inquieta, mentre Errico trascorre molto tempo nel bosco. Ed è proprio in quei sentieri sperduti che verrà a conoscenza di un mistero destinato a capovolgere ogni sua convinzione. Tra fisica quantistica, alchimia e bitcoin, Giuliana Altamura, giovane scrittrice apprezzata dalla critica, ci consegna una nuova opera originalissima, che racconta con voce intimista l’inquietudine e la complessità del mondo contemporaneo. In un’atmosfera gotica che si fa sempre più onirica e lynchiana, la tensione cresce, impercettibile ma costante, finché ci troviamo completamente coinvolti nell’ossessione del protagonista.
Spero presto di potervene parlare meglio.