Chi è Maria Branwell? Un nome apparentemente comune, che però se associato al più noto “Bronte” rende tutto più chiaro: la madre delle sorelle Bronte (nonché di un poeta), che rimarrà eterna grazie al lavoro che Charlotte farà riportando su carta le memorie d’infanzia e parlando di lei in una novella che non ha nulla da invidiare alla grande Jane Eyre.
Se questo libro pubblicato dalla Vintage Editore esiste è solo per merito di Maddalena De Leo, una grande studiosa della famiglia Bronte che con impegno e dedizione porta alla luce la figura di Maria Branwell ripercorrendo in modo verosimile la sua vita attraverso gli occhi di chi l’ha conosciuta.
Pagina dopo pagina si viaggia indietro nel tempo assaporando le atmosfere suggestive della Cornovaglia, una terra ricca di fascino e quel tocco magico dato dal tipico folklore. Nonostante il diario possa non essere in apparenza la forma di narrazione più scorrevole, non si ha difficoltà nell’immergersi in ciò che l’autrice vuole raccontare, rimanendo davvero emotivamente coinvolta.
Mettendomi nei panni di Maria e Charlotte mi sono più volte trovata a commuovermi per la forza delle ambizioni provate da entrambe e per il desiderio di riuscire a mantenere saldo il legame tra loro e in generale della famiglia. La Branwell diventa così una donna d’ispirazione che merita di emergere dall’oscurità che il tempo le ha addossato.
Chi meglio di Maddalena De Leo poteva riuscire in tale impresa? Tutti gli appassionati della letteratura delle Bronte non possono perdersi questo libro, che aggiunge un importante tassello culturale indagando oltre quei personaggi che sono sempre stati in superficie.