Oggi, per il Blog Tour dedicato a “Falce” di Neal Shusterman, vi presento l’intervista a Lia Tomasich, la traduttrice che si è occupata dell’adattamento italiano di questa bellissima opera!
Sono davvero felice e onorata che abbia voluto dedicare del tempo a questo evento e la ringrazio nuovamente per questo.
Di seguito, domande e risposte!
Buongiorno Sig.ra Tomasich, grazie per avermi concesso questa intervista.
Tradurre narrativa fantastica è sempre più complicato di altri generi: ci sono nuovi mondi, nuovi concetti e quindi nuovi termini. È un lavoro che può implicare una lunga ricerca, perché capita che a volte un traducente non riesca a soddisfare del tutto. È una continua mediazione tra il rispetto dello stile dell’autore e lo sforzo di rendere un testo in modo esatto e compiuto, ma che abbia anche una giusta musicalità e un giusto ritmo nella lingua di destinazione. L’aspetto più interessante è la scoperta graduale di una storia, è la stessa esperienza che fa il lettore quando inizia un libro.
Direi di no, credo che sia uno degli autori con cui mi sono sentita più in sintonia, dal punto di vista dello stile. E forse anche perché la storia mi ha appassionato subito, fin dalle prime righe. Il romanzo solleva molte implicazioni morali ed etiche che spingono a una profonda riflessione. Non sono questioni banali, soprattutto alla luce del periodo che stiamo vivendo, e hanno un forte impatto emotivo.
Vorrei poter dire la lettura preliminare del testo, ma i tempi purtroppo non lo permettono. Tradurre per me è un po’ come entrare in una specie di trance. L’approccio è, come ho detto sopra, simile a quello del lettore che si sente trascinato in una nuova storia. Mi coinvolge a livello emotivo, e questo mi spinge a dare il massimo per rendere nel modo migliore il pensiero dell’autore, le sensazioni, le tensioni, le emozioni che vuole trasmettere. Non voglio dire che questo avvenga sempre, ci sono anche opere che non arrivano a toccare queste corde in me. Se però scocca la scintilla, allora il coinvolgimento, l’immedesimazione è molto forte.
Mi ci sono voluti tre mesi per la traduzione e una ventina di giorni per rileggerlo. Avrei preferito avere più tempo, ma d’altra parte se si inizia a controllare un testo, poi non si finisce più. Cerco sempre di trovare la traduzione giusta per ogni frase al primo colpo, per non doverci ritornare sopra in fase di rilettura, che poi è solo una scorsa veloce. È un lavoro lungo e complesso, specialmente quando si incontrano concetti particolari che richiedono un approfondimento, o anche poesie, filastrocche, enigmi. Trovare la rima e mantenere il senso voluto dall’autore non è sempre facile. Soprattutto quando ci sono giochi di parole, che hanno un senso in una lingua, ma che è difficile ricreare in un’altra.
Si occuperà della traduzione dei prossimi capitoli della serie? Può darci qualche anticipazione?
Sto finendo il secondo volume in questi giorni. Come anticipazione, credo che nel primo libro abbiano inserito il primo capitolo del secondo volume, che posso già dire presenterà grandi colpi di scena. Non dico altro, non voglio togliere ai lettori la gioia di scoprirlo da soli. E poi ora saranno occupati a leggere il primo, no? Scoprire la storia di Neal Shusterman sarà una grande esperienza per loro, almeno quanto lo è stata per me.
Grazie mille per aver risposto alle mie domande!
Grazie a voi!