Blog Tour: “Soltanto mia” di Lorenzo Puglisi e Elena Giulia Montorsi – Personaggio maschile

Come scoprirete fin da subito aprendo la prima pagina di questo romanzo, “Soltanto mia” ha una storia forte e incisiva, che sa colpire nei punti giusti l’animo del lettore. Quando si tratta di personaggi trovo sempre un po’ difficoltoso stilarne un profilo senza approfondire troppo per evitare anticipazioni sulla lettura: questo caso specifico è forse il più complesso, ma al tempo stesso interessante, da affrontare. Sarà facile descrivere personaggi positivi, così come quelli negativi e le loro evoluzioni. Ma provate a pensare di immedesimarvi nell’orco della situazione, nel mostro dentro all’armadio, nella bestia che ferisce fisicamente e mentalmente.

Oggi si parla di Gabriele e della sua relazione con Federica.

Sembrava una favola la loro, incontrati per caso su un treno e piaciuti in un modo che sembrava per entrambi speciale. Un’emozione che travolge e con la sua potenza ha portato i due a decidere di rivedersi.

Ma dietro alla dolcezza di Gabriele si sono sempre nascoste una moltitudine di bugie: il rapporto finito con la ex moglie e il mantenere l’orgoglio di uomo che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, specialmente da lei, fanno subito scattare un campanello d’allarme nel lettore, che vede nei suoi pensieri un senso di irrispettoso atteggiamento nei confronti di un’altra persona. Eppure, con Federica sembra avere dei modi completamente diversi, attento, dolce e romantico.

La frequentazione con la donna parte più frenata del previsto: l’emozione iniziale ha lasciato spazio a risposte brevi e titubanti, senza ancora la possibilità di rivedersi. Gabriele vede in lei un sogno da raggiungere e passa tutto il tempo sfogliando gli album delle sue fotografie su Facebook, ripercorrendo una vita, anch’essa attraversata da un divorzio e dei figli, che le sembra tanto lontana quanto simile e combaciante con la sua.

Per conquistarla davvero, Gabriele inizia a riempire Federica di attenzioni, che fanno subito breccia in un cuore fragile e ferito da una relazione finita male. Anche per lei, ora Gabriele è l’uomo dei suoi sogni, nonostante le denunce per molestia da parte della ex moglie siano state giudicate veritiere. A colpirla però è la sua sincerità: non ha battuto ciglio mentre le raccontava l’ingiustizia subita nel vedersi togliere da una donna arrogante e prepotente la custodia dei figli che ora può vedere solo sotto osservazione di terzi. Così infine, dopo giorni d’insistenza per rivedersi, Federica accetta di stare con lui una notte, da cui il declino ha inizio.

È difficile capire cosa scatta nella mente di un uomo che si rivela violento e possessivo oltre l’ossessione, ma gli autori cercano in un modo egregio di farlo passare, senza per questo giustificare il carnefice. Gabriele cade sempre più in una spirale di ossessione che va oltre l’amore, in cui Federica è l’oggetto del desiderio da esibire davanti a tutti e far capire agli altri che lei è sua e di nessun altro. Parole forti e molto pericolose, soprattutto per i risvolti che avrà nella relazione.

Questa è solo la punta dell’iceberg di tutti gli elementi che Puglisi e Montorsi affrontano in questo breve romanzo, una frenesia di avvenimenti dopo l’altra in cui tutto è fuori controllo, fino alle battute finali che colpiscono definitivamente facendo comprendere il vero significato del loro lavoro.

Blog Tour: “Sweet Doris” di Emma Mei – I protagonisti

Il romanzo d’esordio di Emma Mei ha due protagonisti molto, molto interessanti: Doris e Mextli.

Doris Wright si presenta subito come una donna con la testa sulle spalle, con un lavoro d’ufficio che le ha permesso di fare esperienza all’interno dell’azienda dei Foster. Ha un intelletto sopraffino che l’ha portata a ottenere un’importante borsa di studio che è determinata ora a concludere con la tanto ambita laurea. Le cose sembrano andarle a gonfie vele, ma non è tutto oro ciò che luccica. Doris ha dovuto sempre lottare nella vita, contro coloro che la vedevano diversa, troppo grassa rispetto agli standard, goffa e sfigata. Ha ingoiato una presa in giro dopo l’altra, ogni “Doris-bigné” che le è stato sputato addosso giorno dopo giorno, sperando prima o poi che il tempo degli immaturi finisse e che le persone potessero vedere oltre le apparenze e capire che lei nel suo corpo si sente bene così com’è e ogni giorno se ne prende cura per la sua soddisfazione personale. Ad accettarla ci sono Simon e Caroline, che sostengono la ragazza in ogni sua decisione. Dopo due anni dalle sue dimissioni per completare gli studi, Doris lavora come cameriera al 50’s, dove il passato non l’ha lasciata perché frequentato assiduamente dal figlio del suo capo: Mextli.

Mextli Foster, invece, sembra essere un uomo di tutt’altra pelle. Il suo nome fa riferimento al dio azteco della guerra, la cui forza è il simbolo di quella che ha dovuto avere lui dopo una nascita prematura e pertanto pericolosa. Non se l’è fatto ripetere due volte: lui è davvero una persona forte, determinata e che sa quello che vuole. Conducendo con il padre l’azienda di famiglia, l’uomo ha sempre vissuto in una situazione privilegiata, guardando tutti dall’alto in basso e con l’assoluta convinzione che pochi siano alla sua altezza. Non ha legami particolari e non ha intenzione di averne soprattutto quando si tratta di donne: se si parla di qualcosa in più che il semplice divertirsi sotto alle lenzuola non è qualcosa che fa per lui. Non vede, infatti, di buon occhio il matrimonio dell’amico Paul, ma è ben contento di andare a festeggiare il suo addio al celibato nel più classico dei modi: in un locale di spogliarelliste. Lo stesso in cui Doris lavora come cameriera negli ultimi due anni. Mextli e il suo gruppo di amici non perdono occasione per denigrarla e offenderla, eppure quella sera qualcosa negli occhi della ragazza è cambiato: c’è una luce diversa, come di forza e determinazione, quella che non la fa cedere chinando il capo ma la fa rimanere in piedi e rispondere a tono ai commenti negativi di certo non richiesti. Qualcosa scatterà in Mex, che lo porterà a volerla conoscere maggiormente, soprattutto dopo aver scoperto aspetti del suo passato che lo fanno sentire male per il modo in cui l’ha trattata fino a quel momento.

Potrebbero sembrare personaggi stereotipati, ma posso assicurarvi che questa coppia non deluderà le aspettative! “Sweet Doris” è una storia che ha soprattutto forza in questo: combattere gli stereotipi e parlare di amore in ogni sua forma.

Blog Tour: “La vita è un romanzo” di Guillaume Musso – Le ambientazioni del romanzo

Ormai è cosa nota che lo scrittore Guillaume Musso abbia un debole per la città di New York, una delle sue mete di vita più importanti. Questo l’ha portato ad ambientare buona parte delle sue opere proprio lì e “La vita è un romanzo” non fa certo eccezione.

Proprio qui, ha sede il “nascondiglio” di Flora Conway, scrittrice di punta del momento e protagonista del libro, più nello specifico a Brooklyn nel quartiere di Williamsburg. Al numero 396 di Berry Street si trova infatti il Lancaster Building e la donna, con la figlioletta Carrie, hanno l’appartamento all’ultimo piano, il sesto. Si tratta di un edificio di altri tempi, che spicca nell’ambiente per i grandi finestroni e le colonne corinzie, quasi venisse da un’altra epoca dando al contesto un senso di antichità che però richiede dei lavori di ristrutturazione periodici.

Nel corso della narrazione riaffiorano nella mente di Flora altri luoghi importanti per la sua vita e la sua carriera, come Parigi in cui ha sede la sua casa editrice Fantine de Vilatte, Francoforte con una delle fiere dell’editoria più importanti d’Europa, Cardiff con la sua biblioteca comunale.

Una cosa è certa: Musso è in grado di tracciare i lineamenti della sua ambientazione con poche ma ben definite parole, che fanno risaltare il paesaggio come una fotografia in modo tale che il lettore possa facilmente immergersi nella storia che sta per affrontare. 

Cover Reveal: “Sweet Doris” di Emma Mei

Con immenso piacere, oggi vi presento la copertina di “Sweet Doris”, il romanzo d’esordio di Emma Mei di cui ne parlerò più approfonditamente nei prossimi giorni. Di seguito trovate tutti i dettagli a riguardo.

Titolo: Sweet Doris
Autore: Emma Mei
Genere: romance contemporaneo
Editore: self publishing
Data di pubblicazione: 9 settembre 2020

Trama:

Dopo un doloroso passato, che le ha causato un serio crollo emotivo, Doris ha deciso di riprendere in mano le redini della sua vita, imparando ad amare se stessa e stringendo nuove amicizie. Prossima alla laurea, che la riporterà a lavorare alla Foster’s Industries, compila liste dei pro e dei contro sul ragazzo di cui è perdutamente innamorata: Mextli Foster, per il quale, quattro anni prima, ha lavorato come segretaria personale. Mextli è il classico figlio di papà, bello, affascinante e con la sindrome di Peter Pan.

Ha trentun anni, ma non ha ancora messo la testa a posto e, con la complicità dei suoi amici si diverte a prendersi gioco di Doris, persino durante il suo turno di lavoro come cameriera al 50’s.Tutto cambia la sera dell’addio al celibato di un amico di Mextli, durante la quale il ragazzo viene coinvolto in una goliardica prova di coraggio. La cantina del ristorante sarà testimone silenziosa del colpo di fulmine – seppur a scoppio ritardato – che Mextli proverà nei confronti di Doris. L’ostacolo? Convincere la ragazza dei suoi reali sentimenti.

Review Party: Recensione di “La verità è che non ti piaci abbastanza” di Rachel Hollis

Nel suo breve libro “La verità è che non ti piaci abbastanza” l’autrice, Rachel Hollis, si mette a nudo e rende sé stessa protagonista per dare un suo personale contributo al benessere quotidiano degli altri, parlando della propria vita per motivare chi si sente spesso affranto dalla propria.

Ci sono meccanismi mentali comuni, come denigrarsi davanti allo specchio o paragonarsi agli altri o ancora mettere sempre al primo posto i propri fallimenti: quello che però ci scordiamo di fare è fermarci su ciò che di positivo si realizza, ci dimentichiamo della positività e dell’autostima. Ci dimentichiamo di volerci bene.

Non è un processo facile e Rachel è la prima a dire che per certi ambiti ci vuole un’intera vita per migliorarsi, ma trasformare ogni giorno in una piccola vittoria è il primo passo per crescere e formarsi. Anche chi, come lei, in apparenza possa sembrare avere una vita felice e perfetta, in realtà passa le stesse incertezze di chiunque e, come lei stessa dice, ha passato un periodo lungo a scappare dai propri problemi anziché affrontarli. Sembrava più facile nascondersi in una stanza buia, ma il peso alla fine era sempre lì e ogni giorno cresceva.

Ci vuole coraggio per decidere di stare meglio e già per questo bisogna guardarsi allo specchio e sorridersi. “La verità è che non ti piaci abbastanza” è un libro che ha saputo scavarmi dentro, riportando a galla questioni personali che credevo affossate, ma erano solo nascoste, dandomi degli spunti per ricominciare a migliorarmi, ad analizzare ogni aspetto della mia vita e metterlo sul piatto della bilancia. Sono ben lontana dal trovare un equilibrio, ma perché smettere già di provarci?