Review Party: Recensione di “Hyperion: I canti di Hyperion – Libro uno” di Dan Simmons

Quando ci si trova al cospetto di un’opera mastodontica nel suo genere si ha sempre un mix di emozioni e pensieri contrastanti. La curiosità si mescola al timore di non riuscire a stare dietro alla storia, soprattutto quando si osserva visivamente la mole delle pagine dei libri.”Hyperion” è una delle opere più importanti del genere fantascientifico e riuscire a sviscerare la trama evitando anticipazioni di sorta non è per nulla facile. Questo perché Dan Simmons srotola gli elementi che trainano la narrazione un po’ alla volta, prendendosi il tempo di presentare ogni personaggio e i luoghi di partenza fino a convogliare al fulcro e accompagnando il lettore fino a fargli capire dove ci si sta dirigendo.

Non è solo un viaggio spirituale, ma un viaggio vero e proprio di dimensioni incalcolabili, perché non include una sola terra ma connette intere galassie. Questo grazie allo sviluppo tecnologico che ha portato l’umanità verso scoperte incredibili. Così, dopo il Grande Errore che ha distrutto il nostro pianeta, nasce una nuova federazione denominata l’Egemonia dell’Uomo. Quando si affaccia un’ingombrante minaccia, vengono selezionati sette pellegrini che intraprenderanno il cammino verso Hyperion, luogo misterioso in cui sono custoditi degli antichi manufatti: le Tombe del Tempo.

Ognuno di loro ha un desiderio da esprimere e una lunga storia di intenzioni che li precede. Riusciranno nei loro scopi e a tornare illesi da un luogo importante per il genere umano ma altrettanto sconosciuto?

L’autore, in ogni sua opera, ha la capacità incredibile di avere il controllo su ogni elemento del mondo da lui creato. Questo è giusto puntualizzarlo, perché spesso capita di imbattersi in storie aventi anche una buona base di fondo ma sviluppata male, con incongruenze e buchi non colmati, come se la storia si fosse ribellata al proprio creatore. Per quanto sia una situazione obiettivamente affascinante, nella realtà ottiene solo il risultato di essere negativamente criticata.

Dan Simmons ha studiato l’ambientazione in ogni più piccolo particolare, tanto che se si gira un angolo non descritto tra le pagine, sono certa che il lettore potrebbe trovare altre curiosità tutte da scoprire. Non solo le terre esplorate, ma anche le culture radicate e le innovazioni sviluppate rendono il tutto assolutamente realistico, tanto da chiedersi se davvero, tra qualche secolo, la nostra civiltà potrà avvicinarsi anche solo un minimo a quanto descritto.

“Hyperion”, che nella nuova edizione Mondadori è divisa in due grandi blocchi narrativi, è un’opera che sa coinvolgere attraverso la minuziosità dei particolari e grazie alle storie dei singoli protagonisti che non sono mai uguali l’una all’altra e che stuzzicano i ragionamenti del lettore che cerca di capire e anticipare, invano, le rivelazioni disseminate tra i capitoli. Ed è proprio questo che mi fa amare un libro e il suo autore alla follia: la sua capacità di stimolarmi e mettere più volte tutto in discussione.

Non posso fare altro che consigliare la lettura, che seppur non facile e molto impegnativa, può essere adatta sia ai lettori forti del genere sia a coloro che vogliono approcciarsi attraverso un battesimo del fuoco di cui difficilmente ci si può dimenticare.

Review Party: Recensione di “La strada” di Ann Petry

A volte i sogni e i desideri sono molto più lucidi e potenti della realtà. 
Lutie, a cavallo degli anni Trenta, è fermamente convinta, così come molte altre persone, che New York potrà darle una vita dignitosa e un posto in cui poter crescere il figlio Bub, lontana dai soprusi di un uomo ingiusto. 
Eppure, ad accoglierla ci saranno i pregiudizi e le leggi dei bianchi, che discriminano quelli come lei fino a isolarli nei ghetti. Come trovare il lato positivo delle cose di fronte all’ennesima situazione di malefatte eticamente contorte?
Con uno stile fluido e diretto, Ann Petry è riuscita a rendere il suo personaggio un simbolo di rivalsa di un popolo non ascoltato per troppo tempo, denunciando violenze fisiche e psicologiche anche per chi una voce non è mai riuscito ad averla. Lo fa con una genuinità sorprendente e mostrando l’orgoglio di un popolo che ha sempre avuto dei diritti ma che non ha potuto rivendicarli fino a un dato punto in poi. Ancora adesso, spesso si è ben lontani dalla giustizia. 
Lutie ha tracciato una strada nuova non solo per sé e Bub, ma per tutta la gente che come lei vuole avere una vita normale e per cui vale la pena essere vissuta. Lotta con una determinazione ispiratrice, lucida e conscia di un obiettivo che dovrebbe essere normale e avvicinabile per tutti ma così incredibilmente lontano per molti. 
Il romanzo di Ann Petry viaggia nel tempo rispecchiando con imbarazzante costanza la società come la conosciamo, americana e non, ripresentando razzismo, calunnie e maldicenze radicate sempre troppo profondamente nella mente dell’uomo, che sfrutta la paura per giustificare le proprie azioni, senza vergognarsi e senza riflettere. 
La riflessione è data proprio dal libro, che guarda in faccia il lettore e lo mette di fronte alla nuda realtà e agli errori che continuano a essere commessi, ancora e ancora.

Review Party: Recensione di “Non devi dirlo a nessuno” di Karen M. McManus

« È come se riuscisse a vedere in quell’angolo segreto della mia mente in cui io cerco di non andare spesso, perché è lì che vivono le mie domande su che cosa è successo davvero tra Declan e Lacey. Quell’angolo che suscita in me orrore e vergogna in parti uguali, perché di tanto in tanto si immagina il mio irascibile fratello perdere il controllo proprio nel momento sbagliato. »

Ellery ed Ezra, fratelli gemelli, intraprendono il viaggio che li porterà nella piccola città di Echo Ridge, dove è nata e cresciuta loro madre e in cui la nonna li sta aspettando. Il paese risulta subito pittoresco ma tutto sommato tranquillo. Eppure, un cadavere sconvolge le loro esistenze in una notte piovosa, trasformando ai loro occhi la cittadina, che di colpo viene vista sotto una luce diversa, quella dell’inquietudine e delle paure. Ma in Ellery scorre la passione per il mistero e non può fare a meno di iniziare a indagare, al fianco del giovane Malcolm il cui fratello è sospettato di uno degli omicidi più spietati e noti di Echo Ridge. Le indagini dei due non filano lisce, ma vengono continuamente ostacolate da minacce esterne che iniziano a manifestarsi in tutta la città.
Con un’ambientazione fredda e una tensione costante, il nuovo libro di Karen M. McManus ricalca la suspence tipica dei thriller americani, ma con una qualità notevolmente alta. La trama è un susseguirsi di intrighi che si intrecciano perfettamente con la profondità dei personaggi creati. Ogni colpo di scena è inaspettato e imprevedibile, rendendo nel complesso la lettura davvero avvincente e adatta sia a un pubblico giovane che adulto. 

Review Party: Recensione di “La nube purpurea” di Matthew Phipps Shiel

« L’interesse astratto che l’umanità, per la sua mera sete di conoscenza, aveva sempre nutrito nei confronti di quella regione ignota, ora era stato improvvisamente intensificato di migliaia e migliaia di volte da un nuovo interesse più concreto: quello, immenso, per il denaro»

In missione verso il Polo Nord, il medico Adam Jeffson scoprirà ben presto quanto le ricerche  del suo gruppo di spedizione siano portatrici di un’inevitabile catastrofe di portata mondiale. Questo perché lì ha sede un luogo proibito, che se attraversato condannerà l’intero mondo a un destino di scomparsa immediata. Quando Adam, per circostanze misteriose, scopre non solo che tutto l’equipaggio è morto ma di essere l’unico sopravvissuto dell’intera razza, non può fare altro che osservare una nube violacea coprire drammaticamente il cielo in ogni parte del globo, ammalando così il mondo.
“La Nube Purpurea” è un libro oltremodo illuminante sulla condizione dell’umanità contemporanea, segno che anche se sono passati trent’anni dalla sua prima pubblicazione, l’autore ha dimostrato una lungimiranza al limite del profetico. Il viaggio del protagonista si compone di un sentiero metafisico all’interno del pensiero globale ed eviscera i punti positivi e negativi che caratterizzano ognuno di noi. Lo scrittore è riuscito a stilare quello che mi è parso a tutti gli effetti un saggio filosofico volto a criticare la società, veicolando ogni più piccolo messaggio attraverso una storia fantascientifica che sa intrattenere, far riflettere e lasciare senza fiato.
La descrizione della solitudine provata da Adam, che col tempo si trasforma in una feroce pazzia, è quanto di più particolare e angosciante che io abbia letto negli ultimi tempi. Il degrado del paesaggio naturale e artificiale, lo spegnimento sempre più frenetico delle forme di vita, la resa mentale cui lui sembra sempre voler cedere, rappresentano una condizione di vita impossibile da sopportare, ma per cui non perdiamo la speranza di un miglioramento. Adam, il cui nome racchiude a sé il primo uomo dell’Eden e l’ultimo, in questo caso, ad assistere all’estinzione di massa, ritorna ad essere un’origine universale da cui tutto deve ricominciare. Basta ascoltare i segnali della Terra, sussurrati durante una tempesta, nello scroscio del mare, nei movimenti del terreno o nel calore del sole. 

Review Party: Recensione di “Voci nella nebbia” di A.E. Pavani

« L’aria parve ondeggiare davanti a loro, aprendosi e riaddensandosi a più riprese, come un gioco, mostrando più chiaramente il profilo dell’isola. Un soffio gelido accarezzò la superficie dell’acqua e risalì il fianco della barca, investendoli sul viso e insinuandosi tra i capelli come lunghe dita invisibili. »
 
Con un’isola misteriosa a sovrastare l’orizzonte, Lisa, Elena, Matteo, Rosa e Maria si buttano all’avventura a bordo della loro barchetta, per esplorarla e soddisfare la propria curiosità. Non possono immaginare che, guardando da più vicino la folta vegetazione, vengono osservati a loro volta da delle fotografie di occhi. Un tassello importante per la vita presente di Lisa, che da detective della Omicidi inglese si trova ad avere a che fare con un terrificante aggressore, di cui non ricorda nulla ma che la sua mente cerca costantemente, nei sogni che lei fa notte dopo notte.

Continue reading