
Lo stile di Ken Liu esorta con trasporto il lettore ad approfondire la conoscenza di ogni dettaglio nascosto e a innamorarsi di un mondo immaginario tanto ricco da volerci rimanere per lungo tempo. Le scene di azione non mancano di dare frenesia alla narrazione, così come i colpi di scena che giungono inaspettati ma assolutamente coerenti con la trama. L’autore gestisce in maniera eccellente le politiche interne e i giochi di potere, con un controllo e una cura della materia davvero di nota. Lo scenario orientale infonde un misto di atmosfere contrastanti, che vanno dalla tranquillità dei paesaggi alla crudezza del sangue versato in guerra. Ken Liu ha la capacità innata di descrivere una cronaca bellica senza far annoiare il proprio pubblico, attraverso una storia che raggiunge vette di tensione molto alte e dando l’impressione di andare fuori controllo. In realtà, ogni cosa è ben calibrata e non si scade mai nel banale. La narrativa degli scrittori cinesi ha un ritmo e un sistema riconoscibile, ma ben lontano da ciò che in occidente potremmo essere più abituati a trovare. Bisogna per questo entrare in sintonia con ogni aspetto dell’opera trattata, sia per la storia che per tutto il lavoro minuzioso che sta dietro.
Fatto questo, posso garantire che “La grazia dei re” saprà riempire le ore di lettura con intensità e passione, che vi trascineranno verso un epilogo che vi farà bramare ardentemente il seguito, per fortuna già annunciato.