In un delicato equilibrio tra pace e tranquillità, si snoda la storia di tre fratelli, i Re che custodiscono i confini della propria casa ogni giorno con dedizione estrema. Ma il male può annidarsi dove meno ce lo si aspetta e attendere anche degli anni prima di uscire allo scoperto e infettare come un morbo, per seccare fino all’ultimo granello di terra. Così, i combattimenti per il possesso assoluto sembrano dover inevitabilmente ricominciare.
Attraverso un’atmosfera di calma apparente, si assiste con sempre più prepotenza agli incubi che dalla notte iniziano a tormentare anche il giorno, attraverso uno stile di disegno semplice nei tratti ma potente nei colori. Come su una tavolozza, si passa di pagina in pagina dalle sfumature chiare e soffocanti del paesaggio a quelle violacee e fredde degli animi dei personaggi, sempre più minacciati e sempre meno al sicuro. Il tutto in un ambiente rurale, che nonostante il progresso sembra rimanere comunque indietro rispetto all’America fatta di palazzi con altezze vertiginose, luci e odori forti, persone che si riversano tra le strade come tante formiche.
“Grass Kings” è un inno al patriottismo e all’indipendenza che sfoggia con orgoglio non solo i legami umani ma anche il dolore della perdita e del rimorso attraverso uno stuolo di personaggi che fanno riflettere e commuovere. Riscoprire valori del passato potrebbe essere, se lo si prende dal verso giusto, un modo per migliorare il presente e sconfiggere le minacce più comuni della vita.