Quando si pensa alla storia antica, specie per quella italiana, è inevitabile pensare alla Fondazione di Roma e alla leggenda di Romolo e Remo, un racconto affascinante e in qualche modo avvolto nel mistero.
“Il ribelle” approfondisce proprio questo aspetto in particolare, attraverso gli occhi del misterioso Larth, che dopo una serie di peripezie si troverà a stretto contatto con i due gemelli allevati, si dice, da una lupa. Freddo e calcolatore, l’uomo osserva il mondo e gli avvenimenti attorno a sé, alla ricerca di colui che può essere degno di diventare un grande re. I caratteri di Romolo e Remo spiccano ben presto, valorizzando la nobiltà d’animo del primo e l’aggressività del secondo.
Non è un romanzo narrativo come gli altri, ma piuttosto una sorta di documentario volto a mostrare le origini di Roma, in modo storicamente dettagliato e attendibile, grazie alla cura e all’impegno di Emma Pomilio. Per questo, ritengo che non sia una lettura scorrevole e anzi, spesso ci si sofferma su fatti che possono rallentare di gran lunga il ritmo. Di certo incuriosisce e instilla nel lettore il desiderio di documentarsi maggiormente sul periodo storico.
Non posso certo dire che sia ai livelli delle opere del più esperto Manfredi, ma di certo anche il contributo di Emma Pomilio è fondamentale per la collana Historica della Mondadori.