
Blog Tour: Recensione di “Un inutile delitto” di Jill Dawson

«Jill Dawson è la persona giusta per riprendere in mano una storia che è stata involgarita e distorta dal clamore, dalla misoginia e dai pregiudizi di classe, restituendo dignità alla breve vita di Sandra Rivett.» E’ con questa citazione di The Guardian, che iniziamo la presentazione di questo blogtour che vi permetterà di scoprire il nuovo romanzo di Jill Dawson Un inutile delitto, pubblicato da Carbonio Editore.
L’autrice sarà in Italia a Roma, presso la libreria Tuba – promotrice di InQuiete Festival – mercoledì 11 Marzo
Questi, dominato da un risentimento incontenibile verso l’ex moglie, intendeva liberarsene a qualunque costo ma, confuso dal buio, uccise per errore la bambinaia di casa. Un delitto aberrante, i cui risvolti furono emblematici del radicato divario tra ceti che caratterizza da sempre la società inglese.
Lo stesso giorno dell’omicidio, si persero infatti le tracce di Lucan che non venne mai arrestato, favorito da un’omertà di classe massiccia e inscalfibile.
Eccoci giunti alla conclusione del Blog Tour dedicato a una delle opere più note di Victor Hugo. Abbiamo potuto esplorare la nuova e bellissima edizione della collana Oscar Draghi, conoscere i personaggi, ammirarne l’arte e tanto altro. Come degna conclusione, vi riporto di seguito i racconti di coloro che hanno deciso di aprirsi a me e parlarmi della loro esperienza a contatto con la cattedrale. Un bel tributo alla bellezza che un edificio tanto iconico sa trasmettere al di là del tempo e per ricordarne la grandezza anche dopo quel fatidico incendio che ha messo in ginocchio tutti, incapaci di fronte alle fiamme divampate.
Io sfortunatamente non ho ancora avuto la possibilità di ammirare Notre-Dame dal vivo, ma non potrò mai ringraziare abbastanza le persone che me l’hanno mostrata attraverso i loro occhi.
Per quanto squilibrato possa sembrare, in realtà è tutto frutto dello studio di Clarke, che si è divertito a spaziare attraverso generi e metodi di narrazione differenti, ma che rendono l’intera raccolta davvero speciale.
Il filone più grande è più comunemente definito “All’insegna del Cervo Bianco”, luogo che prende nome dal maestoso animale per definire il locale in cui periodicamente i grandi studiosi e scienziati si ritrovano per condividere le proprie esperienze, gli aneddoti più memorabili e le scoperte dell’ultimo minuto. Il tutto attraverso l’occhio vigile di Harry Pulvis, da cui tutto passa e assiste alle vicende accanto a noi lettori. L’elemento più particolare è la fusione tra realtà e fantasia, data dalla presenza di personaggi realmente esistiti che si affiancano a volti inventati, ma che probabilmente racchiudono in sé pezzi di coscienza di altrettante menti brillanti che hanno lasciato un’impronta nel mondo. I racconti passano dal più analitico al più bizzarro, stuzzicando la fantasia e divertendo, attraverso la scoperta dell’ennesima avventura raccontata.
Il secondo ciclo di storie invece è “Tre per la luna”, una serie di sei racconti commissionati dal London Evening Standard nel 1956. Prima divisi, ora vengono proposti tutti insieme, in modo da avere un ritmo narrativo sicuramente più fluido e continuativo. Russi, inglesi e americani. Diversi paesi, ma accomunati da un team di astronauti impegnati in una delle imprese più memorabili della storia dell’umanità: quella che riguarda la spedizione sulla Luna. Il sogno di andare oltre i limiti del pianeta si lega al progresso tecnologico e scientifico, di cui Clarke fa un tributo davvero ben scritto. Anche qui, la sua verve divertente è davvero spassosa e non risulta affatto fuori luogo nei confronti di un’impresa tutt’altro che semplice da portare a termine. Anzi, si amalgama perfettamente all’aspetto analitico di tutta la vicenda.
Nonostante l’elemento scientifico possa sembrare appassionante solo agli addetti ai lavori, l’autore è stato in grado di far passare ogni messaggio nel modo più semplice possibile, rimanendo tecnico ma al tempo stesso capibile da chiunque. Elogia i grandi del passato, ma senza metterli sul piedistallo e mostrandoli per quelli che sono davvero: esseri umani, così piccoli ma al tempo stesso così ambiziosi da voler raggiungere le stelle e gli angoli dello spazio. Ogni racconto trasuda la curiosità e la passione di chi ci ha preceduto e che ha contribuito a scoperte sensazionali dipese solo dalle loro possibilità.