Category Archives: Blog Tour
Blog Tour: “Io sono leggenda” di Richard Matheson – Seconda tappa: Robert Neville

Blog Tour: “SteamBros Investigations Series” di Alastor Maverick e L.A. Mely – Ambientazioni della trilogia
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Ci troviamo circa a metà del 1800, durante il regno della Regina Vittoria, precisamente tra Londra e Glasgow, luoghi delle principali vicende che accompagnano gli Steam Brothers. È il periodo in cui l’energia elettrica e la meccanica la fanno da padrone, con invenzioni tanto meravigliose quanto futuristiche. Macchine e fabbriche ricoprono la terra con i loro rombi assordanti e l’aria è pesante da respirare, a causa del carbone bruciato e delle coltri di fumo che coprono il cielo rendendolo grigio, scuro tanto da essere difficile intravedere il sole. Grandi e sfarzose carrozze trainate dai cavalli si affiancano ora ai mezzi automatizzati a vapore, come l’emblematico sidecar dei fratelli Hoyt che scoppiettante li conduce verso nuovi casi da risolvere. Nei cieli volano fieri gli Zeppelin, dirigibili imponenti che danno la possibilità di osservare la vita da un’altra prospettiva, così come i fischiettanti treni che a tutta velocità conducono velocemente i propri passeggeri da un paese all’altro. Londra è caotica ma al tempo stesso più viva che mai, colorata dai vestiti tipici vittoriani con l’aggiunta di elementi meccanici, come occhiali di protezione, fibbie rinforzate e inserti di metallo. L’eleganza però non tralascia l’utilità, ed ecco che un raffinato bastone può trasformarsi in un’arma a doppio taglio. Le pistole sono potenziate da pistoni e forza a vapore che rendono i colpi decisamente più efficaci del normale. La tecnologia è tale da permettere all’uomo non solo di creare protesi corporali meccanizzate e altamente funzionali, ma anche di realizzare veri e propri automi, fatti di metallo e intricati ingranaggi e in grado di avanzare senza sosta durante una battaglia. L’arma perfetta per assicurarsi in qualche modo la vittoria.
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Blog Tour: “In verità” di Dario Buzzolan – Biografia dell’autore

Blog Tour: “Le parole lo sanno” di Marco Franzoso – Intervista all’autore
In questa tappa del Blog Tour dedicato al libro “Le parole lo sanno”, edito da Mondadori, approfondiamo la conoscenza del suo creatore, Marco Franzoso, che ringrazio infinitamente per il tempo che ha voluto dedicarmi. Di seguito trovate le domande poste e le risposte fornite.
Il lavoro è stato molto lungo, ci ho impiegato anni per potere scrivere questa storia. Fino a quando ho capito che non dovevo forzare i miei personaggi, ma dovevo lasciarli liberi, ascoltarli, scoprire la storia insieme a loro. Da quel momento tutto è fluito velocemente e naturalmente. È un po’ come accade ai miei due personaggi, Alberto e Flavia. Il romanzo prende il volo proprio quando smettono di forzare le cose e si mettono in ascolto l’uno dell’altra.
Sì, particolarmente in un romanzo come questo, dove ogni dettaglio diventa fondamentale. La difficoltà maggiore è stata trovare la lingua, o meglio la voce con cui ciascuno dei miei due personaggi parlavano. Cioè quando ho capito chi erano davvero dietro le maschere che ciascuno dei due, almeno per un po’, hanno indossato. Ho dovuto smascherarli con calma, senza forzarli, senza che trovassero degli stratagemmi per difendersi. Poi, quando hanno avuto la mia fiducia, si sono lasciati andare e hanno fatto tutto loro.
Per entrare dentro il flusso della vita di Alberto, per dare continuità ai suoi pensieri e al passare del tempo. Volevo che il lettore vivesse insieme a lui queste sensazioni e la sua trasformazione.
C’è sempre qualcosa di autobiografico in ciò che si scrive. Questo è un degli aspetti più belli della scrittura. Ti costringe, o meglio ti aiuta a vedere le cose che ti appartengono con maggiore lucidità. Vedi te stesso attraverso le storie che racconti. È sempre una scoperta.
Sì. Volevo che la storia fosse radicata nella realtà, nel nostro mondo, in una quotidianità che tutti conosciamo. Ad un certo punto, però volevo che i miei personaggi spiccassero il volo, scoprissero la loro parte migliore, pure se innestata dentro le difficoltà della vita. Trovassero la forza, o meglio il desiderio, di credere in se stessi e andare lontano. Sognare, cioè vivere, una vita migliore, quella che si meritavano da sempre di vivere. È un romanzo che apre, che fa sperare, che dà luce. Che fa ritrovare ciò che si era inavvertitamente perduto.
Flavia è una giovane donna, madre da pochi mesi. Vive una situazione difficile in famiglia e trova riparo e pace solo in un parco cittadino. È una donna che racconta, nel romanzo conosceremo i suoi segreti più intimi, e proprio grazie al racconto che fa di se stessa si trova. Anzi, trova una persona molto migliore di quanto pensava.
È difficile. Ogni volta che ci si pensa e che si azzarda una risposta sembra sempre di sbagliare. È un momento molto complicato, e dal punto di vista sanitario inimmaginabile. Dal punto di vista personale, però, penso che possa rappresentare anche una occasione per molti di noi. Lo stesso che è accaduto ai miei personaggi, infondo, entrambi sono stati costretti a fermarsi. Ma ne hanno approfittato, e questo li ha aiutati a vedere il mondo e soprattutto se stessi in modo diverso. Si sono trovati. Credo che oggi più che mai abbiamo bisogno di buone storie, di buoni racconti. Credo che potremmo imparare molte cose su di noi da questa situazione così complicata.