Quando di una persona si dice che non sia in grado di provare dolore, spesso è sotto un aspetto metaforico, come se si fosse muniti di una corazza emotiva che non può scalfire nulla, o come se la natura avesse donato una salute di ferro, resistente a qualsiasi condizione climatica.
Non è il caso di Edoardo, adolescente modello ammirato e adorato da tutta la scuola. Tutti vedono in lui una persona forte e sicura, una salda roccia cui aggrapparsi. Eppure, il ragazzo è in realtà malato, di un qualcosa di tanto raro da risultare sconosciuto e che non gli permette di sentire dolore alcuno. La sua strada si intreccia a quella di Aurora, che al contrario di lui è così sensibile da fare suo il dolore degli altri.
Il loro incontro darà a entrambi una percezione nuova del mondo, in cui si sentiranno vicendevolmente come mai era capitato con nessun altro.
Il romanzo di Valentina Torchia mi ha sorpreso subito per la gestione di una trama apparentemente lineare, che si è trasformata subito in qualcosa di innovativo, offrendo una storia d’amore dolce e intensa.
Questo è il classico esempio che dimostra che, talvolta, gli opposti si attraggono davvero. In apparenza i protagonisti non hanno nulla da spartire, eppure il loro incontro li metterà sulla stessa lunghezza d’onda, offrendo a entrambi una nuova visione del mondo. Mi sono sentita subito in sintonia con Aurora, la cui sensibilità mi ha ricordato la me pre adolescente: mi facevo coinvolgere emotivamente da qualsiasi cosa, piangendo, arrabbiandomi e scoppiando di gioia in base a ciò che accadeva attorno. La mia sensibilità, da allora, si è affievolita, ma mi ha dato modo di capire subito ciò che la ragazza stava passando.
Edoardo è un personaggio molto particolare, visto da tutti come un supereroe che però deve i suoi poteri a una malattia che col tempo diventa debilitante. In generale non è mai positivo quando gli impulsi del dolore non arrivano al cervello, perché il corpo in realtà è fragile e non capire cosa gli succede di negativo può avere degli effetti devastanti.
Ho seguito con sorprendente passione la loro vicenda, lasciandomi trasportare dalle emozioni che sono guizzate fuori con naturalezza e genuinità, regalandomi una lettura che penso ricorderò per diverso tempo. Nonostante sia dedicata a un pubblico adolescente, non ho avuto difficoltà a entrare nelle meccaniche della storia e ne sono uscita piacevolmente soddisfatta.
“Ti sento” di Valentina Torchia vi accoglierà tra le sue braccia cullandovi a ritmo con i capitoli, che si susseguono veloci giungendo al finale senza che voi possiate accorgervene e colpendovi proprio perché non sarete mai pronti.