Una sorte negativa ha segnato per sempre la vita della giovane Alba, secondogenita del Re di Altamura. La sua non è più stata una vita serena da quando, per un tragico avvenimento, la madre è venuta a mancare e tutti, lei per prima, la ritengono l’unica responsabile. È da allora che suo padre la obbliga a mantenere il lutto, senza potersi presentare in presenza delle due sorelle più grandi, costretta in abiti neri e privata delle risate o dei sorrisi leggermente troppo accennati. Gli eventi di corte diventano così motivo di sdegno e umiliazione, che lei non può fare altro che subire in silenzio, condannandosi per ciò che ha fatto.
Una passione le tiene compagnia e le allieta il quotidiano: lo studio della Bibbia e la storia legata alle religioni, grazie al maestro Cipriano che la introduce alla materia della teologia.
Solo uno scopo, assume, infine, nel giorno del decimo compleanno dell’unico figlio maschio di Alboino: andare in sposa a Ivan, del regno di Tartaria. L’ennesima costrizione, da vedere però come una grazia concessa dal padre e da Dio stesso. Ad Alba non interessa il lusso e lo sfarzo, solo la libertà che scalpita nel profondo. Ma, purtroppo, non può fare altro che accettare. Nonostante la potenza del regno decantata dal genitore, la donna si renderà subito conto di quanto sia dolorosa questa nuova disgrazia cui è andata incontro: Tartaria ormai non è altro che un cumulo di macerie, un regno ferito da guerra e violenza.
L’opinione che subito si fanno di lei nella nuova casa è di una ragazza che, nonostante nel fiore degli anni, appare spenta, tremante come un fantasma, nei cui occhi si percepisce la solitudine che da sempre l’accompagna. Ma in lei, la fiamma della libertà arde ancora in attesa del momento opportuno per uscire.
All’alba delle nozze qualcosa di inspiegabile accade, risvegliando l’ombra funesta che ha sempre coperto l’esistenza di Alba: Ivan viene trovato morto nelle sue stanze, seguito poco dopo dai fratelli e dal padre sovrano. Solo il principe Giorgio rimane, ultimo della discendenza, e sale così al trono. Ben presto la donna dovrà avere a che fare con un lato oscuro tenuto nascosto dall’uomo fino a quel momento, dietro a un velo di gentilezza che decade all’istante, sostituito da una spietatezza senza limiti.
INTERVISTA ALL’AUTRICE:
Abbiamo avuto l’occasione di intervistare Serena, che ringrazio per il tempo che ci ha dedicato. Queste sono le domande da me proposte:
Quali opere da te apprezzate negli anni hanno avuto un ruolo nella realizzazione del tuo romanzo?
Sicuramente, nella realizzazione di questo romanzo, ha significato molto per me insegnare storia ed essere laureata in Lettere. Un’opera che mi ha ispirato è stata Il trono di spade del grande Martin, anche se sono due realtà narrative molto diverse.
Se potessi scegliere il cast per la trasposizione cinematografica, quali attori interpreterebbero i tuoi personaggi?
È il sogno di ogni scrittore.
Vedrei Jack Grazer nel ruolo di Giorgio, Matilde Gioli in quello di Ursula e Silvia Mazzieri ad interpretare Alba. Silvia lo sa, non ho potuto fare a meno di parlargliene e di inviarle la cover del romanzo. Lei ne è stata molto felice e la ringrazio infinitamente per questo.