Review Party: Recensione di “La vita è un romanzo” di Guillaume Musso

La vita di Flora Conway crolla definitivamente quando sua figlia Carrie, di tre anni, scompare misteriosamente dall’appartamento in cui le due vivono a New York. Le dinamiche sono inspiegabili e l’angoscia da quel momento non l’abbandona. Lei, che è una famosa scrittrice ma insofferente alla vita sociale, ora si ritrova ad affrontare ogni giorno sola, senza quell’unica persona che aveva piacere a sentire accanto.

A molti chilometri di distanza, tra le vie parigine, lo scrittore Romain Ozorski vive una vita piatta e insoddisfacente, che lo lascia su un costante orlo di un baratro tra lucidità e crisi di nervi.

Il destino legherà i due indissolubilmente, come se uno fosse la cura ai problemi dell’altra.

Guillaume Musso è uno scrittore che ho amato più e più volte in passato ma che mancava tra le mie letture da un po’ di tempo. Il suo “La ragazza di carta” mi scalda il cuore ancora oggi e memore delle sensazioni che ho provato con i suoi romanzi mi sono buttata a capofitto nella lettura del suo romanzo più recente. La lettura è stata scorrevole e intensa, in poche ore mi sono ritrovata a libro concluso e un tripudio di emozioni che ancora adesso, a distanza di qualche giorno, mi lasciano segnata e sconvolta.

L’autore cattura l’attenzione del lettore attraverso un’atmosfera carica di tensione e dramma, veicolata attraverso uno stile di scrittura avente una vena poetica che fa risaltare nel complesso le emozioni dei personaggi. Con facilità, questi si trasmettono a chi scorre gli occhi tra le pagine e che si ritrova totalmente coinvolto dalle vicende, empatizzando con facilità in ogni situazione.

Si rimane più volte senza fiato per la sorpresa, scoprendo man mano gli elaborati intrecci di Musso, che non fanno intuire subito dove voglia andare a parare ma regalando infine una storia che colpisce il cuore diventando un tassello prezioso per la crescita culturale dei lettori. Lo scrittore descrive in ogni romanzo con minuziosità i paesaggi, trasmettendo più volte l’amore indissolubile che lo lega realmente alle mete delle sue opere.

“La vita è un romanzo” è un libro assolutamente consigliato per la particolarità della trama, per la profondità dei messaggi che trasmette e per le emozioni che questi sprigionano con naturalezza nel cuore dei lettori.

Review Party: Recensione di “La proposta di un gentiluomo” di Julia Quinn

Sophie Beckett sta per vivere un’esperienza in pieno stile Cenerentola. Figlia illegittima del Conte di Penwood, è costretta a servire come una domestica la matrigna e le sue figlie, dopo che il padre ha lasciato questo mondo. La giovane, com’è normale che sia, ha un grande desiderio: poter vivere almeno una volta come in una favola in cui è lei a essere la protagonista. Mai si sarebbe immaginata di riuscire a partecipare a un ballo in maschera organizzato dalla famiglia Bridgerton in cui incontra il loro secondogenito: Benedict. L’uomo è per Sophie un principe azzurro e la serata passata insieme fa nascere un sentimento che viene ricambiato. Ma ogni cosa bella ha una fine e la ragazza sa di dover tornare a casa prima che la festa si concluda. Senza rivelare la sua identità lascia il luogo e accidentalmente un guanto con delle iniziali, un indizio per Benedict fondamentale per riuscire a ritrovarla.

Non c’è proprio nulla da fare, anche questo terzo libro della serie Bridgerton mi ha colpito il cuore e lì ci è rimasto. Rispetto ai suoi predecessori, questo romanzo ha un taglio completamente diverso, un tributo a una delle favole più note di sempre.

Sophie si trova a sua insaputa a essere la Cenerentola della sua epoca, catapultata in una vicenda che sarà la più dolorosa ma anche la più felice della sua vita. Le vicende l’hanno portata a essere una persona piuttosto remissiva e pronta ad eseguire gli ordini, lasciandole addosso una forte malinconia e una sconfinata disillusione per una vita desiderata ma che non potrà mai realizzarsi. L’incontro con Benedict, però, fa uscire in lei una grinta che non sapeva di avere, che le fa capire a un certo punto che forse il suo sogno non è poi così tanto una fantasia.

Benedict di contro ha un carattere impulsivo e forte, a volte dettato dalla rabbia però “solo” il secondogenito di una famiglia numerosa. Sente il peso di non essere e fare mai abbastanza, come se non ci fosse per lui la possibilità di emergere nella propria vita. L’incontro con Sophie per lui è aria pulita in mezzo al caos, una novità che lo porta a essere intraprendente e determinato come non mai nel momento in cui la fanciulla misteriosa scappa senza lasciare traccia. O quasi.

Sono rimasta ancora una volta conquistata dalla prosa di Julia Quinn, che mi ha regalato una lettura leggera e scorrevole, che mi ha intrattenuto oltre le aspettative.

Blog Tour: “Get Even” di Gretchen Mcneil – Biografia e bibliografia dell’autrice

Oggi parliamo di Gretchen Mcneil, l’autrice della serie che sta spopolando qui in Italia: “Get Even”.

Prima di cominciare la sua carriera da scrittrice, Gretchen è innanzitutto un’artista e una cantante. I romanzi che dal 2011 ha iniziato a pubblicare sono degli young adult di genere principalmente horror e suspance. Grazie a questi ha vinto numerosi premi, finendo nelle prime posizioni delle classifiche di vendita. Ha avuto l’opportunità di vedere tradotti i suoi libri in ben otto lingue, tra cui italiano, cinese, spagnolo, turco e ceco. 

Il suo primo romanzo young adult è “I’m Not Your Manic Pixie Dream Girl”, e quello più noto è “Ten”, che ha avuto così tanto successo da ottenere un adattamento cinematografico nel 2017 con protagonisti diversi attori americani emergenti.  

Con la serie di tre libri “Murdertrending” ha conquistato completamente il pubblico, arrivando successivamente con “Get Even” ad essere non solo pubblicata qui in Italia ma a ottenere la collaborazione con BBC e Netflix per un adattamento di questa come serie tv.

La Mcneil ha un sito personale ed è molto attiva sui social, Facebook, Twitter e Instagram.

Un libro che voglio sicuramente leggere e che spero venga tradotto in Italia è “Ten”, ne ho sentito parlare così bene che vorrei davvero fiondarmici per poi vedere il film!

Ma per il momento ci possiamo concentrare sulla serie “Don’t get mad” che al momento conta due libri, Get Even e Get Dirty. Di seguito un confronto tra le copertine originali e quelle italiane.

 

 

 

 

Non sono una grande fan delle copertine aventi le locandine promozionali degli adattamenti, ma comprendo la decisione della Dea, visto che il primo libro è stato messo in vendita in occasione dell’uscita della serie tv su Netflix. Al contempo, anche le copertine originali non mi fanno particolarmente impazzire, nonostante le trovi più fini rispetto alle nostre.

Cosa ne pensate? Avete letto Get Dirty? Quali altri libri dell’autrice vorreste vedere in vendita qui in Italia?

Review Party: Recensione di “Un altro giorno insieme” di Matteo Losa

Giovanni si sveglia pensando costantemente a una sola cosa: volere una vita normale. Ma questo il cancro non glielo può permettere e si sente sempre più estraneo a quel corpo divorato dalla malattia che fa sempre più fatica a riconoscere. La rabbia lo inonda, perché a diciotto anni non vorresti fare altro che divertirti e decidere quel che ti pare, senza il peso del dolore o il sollievo di aprire gli occhi giorno dopo giorno. Incominciare davvero a vivere. Qualcosa cambia grazie all’incontro con Barbara, figlia del primario dell’ospedale in cui è in cura Giovanni. Lei stessa desidera diventare un medico e per questo pianifica al millimetro ogni parte della sua vita, per raggiungere un obiettivo tanto voluto. Come si può entrare in sintonia, quando da un lato ci sono piani per il futuro concreti e dall’altra un futuro avvolto dalle nebbie del dubbio?

“Un altro giorno insieme” è un romanzo forte, tanto da fare venire le lacrime agli occhi e che una volta concluso rimane sottopelle marchiando a fuoco il cuore. Quella di J e Barbara è una storia intensa e frenetica, vittima di un tempo tiranno che corre e investe senza pietà. Il libro è una carica esplosiva di emozioni allo sbaraglio, che comprendono gli aspetti dolorosi di una malattia tanto devastante ma anche quelli ricchi di speranza e sogni per il proprio futuro. Ogni passo affrontato dai protagonisti è toccante ed è impossibile non tifare per loro, per quel rapporto che ogni giorno si trasforma per essere qualcosa di migliore per entrambi. Quella di Matteo Losa è un’opera che descrive senza fronzoli le tematiche delicate legate alla sofferenza, ma con una vena quasi poetica che dona all’atmosfera un tocco caldo e di conforto. Il dolore più grande, purtroppo, è quello di sapere che il cancro che ha colpito l’autore per oltre dieci anni, l’ha portato via il 06 agosto scorso a soli 37 anni. Una forza di volontà incredibile gli ha permesso di dare il massimo fino alla fine, donando al mondo un gioiello di libro che commuove ed esprime in pieno la sua lotta da valoroso guerriero quale è stato. Mi sarebbe piaciuto poterlo conoscere di persona e complimentarmi per una storia di vita umana che ha saputo essere una morsa allo stomaco e una carezza per il cuore al tempo stesso. “Un altro giorno insieme” è un romanzo che deve essere letto almeno una volta, un inno alla vita che guarda in faccia alle difficoltà con il sorriso splendente di Matteo Losa.

Review Party: Recensione di “Sulle traccie di Jack lo Squartatore” di Kerri Maniscalco

Audrey Rose Wadsworth ha interessi che si discostano clamorosamente da ciò che si confà a una donna dell’alta società inglese ottocentesta. Ad abiti, salotti e pretendenti infatti predilige lo studio del corpo umano, possibile grazie al lavoro dello zio, costantemente a contatto con i cadaveri.

Quando Londra viene sconvolta dai primi casi di omicidio di quello che ben presto verrà ricordato come Jack lo Squartatore, Audrey prenderà le redini della situazione per proteggere la reputazione dello zio, affiancata dal collega Thomas giorno dopo giorno. Continue reading