Quello di Nimueh è forse uno dei più affascinanti personaggi del ciclo arturiano. Thomas Wheeler in “Cursed” ne da una propria personale interpretazione e il suo personaggio è incarnato da Katherine Langford nell’adattamento a serie tv prodotto da Netflix. Si tratta quindi di una rivisitazione in chiave fantasy in cui i personaggi più noti del ciclo sono più giovani rispetto a come li si conosce, ragazzi e ragazze in cui anche un pubblico non adulto può rispecchiarsi.
Ma quali sono le leggende legate a questa mitica figura?
Innanzitutto è doveroso specificare che ci sono più ipotesi condivise sulle sue origini, differenti una dall’altra ma tutte egualmente plausibili.
Nimueh è colei che più generalmente viene ricordata come Dama del Lago ed è una delle figure sovrannaturali più note e potenti all’interno del ciclo arturiano. Il suo nome sembrerebbe in parte derivare da Vivienne, divinità celtica dell’acqua.
Niumeh spesso viene definita anche come fata, che acquisisce i suoi poteri principalmente da ogni tipo di fonte d’acqua. Non a caso una delle ipotesi sul suo nome è quella che si collega a Mnemosine, la madre delle ninfe d’acqua.
Inoltre, la Dama del Lago è anche collegata a Lancillotto come figura materna e come colei che ha nutrito e cresciuto il bambino sulle sponde del lago che da accesso ad Avalon. Questa è un’analogia molto forte con un’altra origine che le viene attribuita, legata alla mitologia greca e romana, più nello specifico a Teti, spirito greco dell’acqua che allevò Achille e gli conferì l’invulnerabilità di cui era dotato.
Una donna rinomata, ambigua sotto certi aspetti, che sarà fondamentale nelle prodi gesta del futuro re di Camelot: Artù Pendragon, in quanto fu lei che fece in modo che la spada di Excalibur giungesse a lui, in modo diretto o indiretto in base al racconto scritto. Al contempo fu però rovina per Merlino: diversi testi riportano il rapporto di maestro-allieva tra i due, derivante da una vera e propria infatuazione da parte del mago, che la introduce alle arti magiche. Nonostante egli potesse vedere il futuro non ebbe modo di prevedere che la donna sarebbe stata causa della sua prigionia (in una caverna o in un albero, a seconda della storia in cui viene riportato).
Penso che non si smetterà mai di ricercare indietro nel tempo questa figura così tanto affascinante da comparire in più e più opere, per la sua caratteristica dualità che rende Nimueh imprevedibile e calamitante, in grado di trascinare chiunque nelle profonde acque della curiosità.