Per far fronte a un caso che va oltre il controllo ordinario, Linda De Falco è costretta, quel fatidico 31 Luglio, a partire da Roma verso la provincia di Olbia, in un paese sconvolto dalla scomparsa del piccolo Niccolò, il cui corpicino è stato ritrovato senza vita. In fretta e furia si precipita sul posto, perché sa che ogni istante è prezioso per poter risolvere la situazione prima che altro di peggiore avvenga. Lei è la persona più adatta, un maggiore facente parte del ROS, quella divisione dell’Arma che gestisce i casi di criminalità e terrorismo, compresi quelli riguardanti i sequestri di persona.
Linda è una donna pragmatica e apparentemente insensibile, una freddezza che ha dovuto costruire attorno al cuore per poter fare questo lavoro senza vacillare o crollare emotivamente. Non le fa certo piacere ricevere la chiamata che la porterà in Sardegna, ma è consapevole del suo ruolo, della sua competenza in materia e delle sue responsabilità. Si lascia ammaliare dai paesaggi suggestivi dell’isola, prima di arrivare sul luogo dove ogni bellezza è scomparsa.
Nonostante la collaborazione con le forze dell’ordine locali, è lei a dover gestire tutto, come se i colleghi attorno a sé avessero perso la professionalità e la lucidità, a causa di un fatto che nessuno vorrebbe mai accadesse. Scioccata dalla notizia della scomparsa di un altro bambino, per Linda comincia una lotta contro il tempo attraverso delle indagini frenetiche e accurate che la porteranno a conoscere gli ambienti sardi e le persone che vi abitano. Ogni elemento diventa prezioso e determinante per ritrovare Riccardo, così come l’obbligata collaborazione con Daniele Fois del corpo forestale locale, colui che ha ritrovato il cadavere e che sembra avere un ascendente sulla popolazione.
La fermezza di Linda sbigottisce ogni professionista del posto, che si ritrova costretto dal carattere e dalle circostanze a seguire le sue direttive, inconsciamente fiduciosi che le decisioni siano prese da una valida professionista. Poco le importa dell’opinione di altri, lei è la prima a ritenere che sia meglio creare un clima di soggezione piuttosto che di confidenza. Eppure, non sembra sortire il giusto effetto sul signor Fois, che sembra prendere sottogamba la situazione, agendo senza consenso di chi sta gestendo la situazione, credendo di poter fare ciò che vuole senza fallire, ma nemmeno senza pensare alle conseguenze del suo carattere avventato e indisciplinato.
Compito di Linda sarà mantenere i nervi saldi come mai le era capitato e di evitare che un’altra tragedia si faccia strada nel suo quotidiano. Eleonora Carta ha stilato un profilo dettagliato e particolare per una protagonista perfettamente adatta al suo romanzo, “Piani Inclinati”, la cui lettura è assolutamente consigliata per l’imprevedibilità evolutiva e l’adattamento di Linda a questa, per combatterla e svolgere il suo lavoro nel migliore dei modi.