Le avventure degli storici più intraprendenti di sempre tornano ora con questo nuovo imperdibile capitolo. Madeleine “Max” Maxwell, ormai storica incallita, vede la sua carriera in ascesa e un attaccamento all’Istituto Saint Mary invidiabile. Ora, Max e colleghi dovranno fare i conti con l’epoca vittoriana, a stretto contatto con uno degli assassini più noti e pericolosi: Jack lo Squartatore. La faccenda sarà fin da subito rischiosa oltre ogni previsione e sarà lei per prima a trovarsi seriamente in pericolo. Le esperienze passate non bastano quando si ha a che fare in prima persona con la concreta possibilità di morire e in una situazione che, per la prima volta, metterà in serio pericolo l’esistenza stessa della casa degli storici curiosi.
Mai mi sarei aspettata di poter leggere il secondo libro di questa particolare saga a pochi mesi dall’uscita del primo. Mi sono ritrovata bene nelle atmosfere che ricordavo: un luogo eccentrico vissuto da persone folli che sfidano i pericoli del tempo per documentare la Storia. Per quanto possa sembrare divertente, il dramma della perdita dei colleghi è quasi soffocante e qui viene ancora di più marcato essendo la protagonista stessa a trovarsi in guai seri. Max è una protagonista senza peli sulla lingua, di un’intelligenza rara e dal carattere diretto: l’avevo apprezzata già precedentemente e sono contenta che ci sia un’evoluzione in lei, che la porterà a compiere azioni che confermeranno la sua dose di coraggio, tutte volte alla salvezza del Saint Mary. Si scopriranno di lei aspetti ancora rimasti celati, che sono certa che verranno sempre più a galla nel corso della serie, mostrando una donna che ha anche debolezze e difetti e conferendole un profilo davvero a tutto tondo.
Anche se il clima può sembrare pesante, Jodi Taylor non manca di inserire diverse scene divertenti e leggere, che smorzano positivamente i colpi allo stomaco dati dalla trama. A ogni libro che parla di epoca vittoriana mi brillano gli occhi e seguo le vicende con un’attenzione puntigliosa e sognante. Qui, il fascino fa spazio all’orrido, in corsa tra le strade per sfuggire allo Squartatore che più di tutti ama far sgorgare il sangue e macchiare anche le vie più buie. Il ritmo è serrato e frenetico, fa percepire quanto sia grave che il tempo scorra e la soluzione tardi ad arrivare, perché le conseguenze saranno direttamente proporzionali a questo.
Unico elemento che non comprendo è la lunghezza del volume, decisamente più corto del primo, che rende purtroppo la storia non così tanto approfondita come la si vorrebbe, o comunque meno dettagliata del primo libro. Con “La confraternita degli storici curiosi” mi ero appassionata ad ogni aspetto della vita dei personaggi, dal colloquio, agli esami, alle esperienze sul campo. Qui purtroppo tutto viene ridotto all’osso, mostrando meno dettagli e lasciando che sia la trama principale semplicemente a scorrere fino alla fine. Da un lato non è un male, capisco che l’introduzione a una serie debba dare molti più punti di presentazione e che successivamente questi punti vadano sempre più centellinati, dall’altro però questo calo è stato fin troppo brusco e quasi disorientante.
Nel complesso comunque anche “Le esotiche scorribande degli storici curiosi” è stata una bella lettura, che ha avuto il pregio di farmi affezionare ancora di più alla storia e all’ambientazione, spronandomi maggiormente a seguire anche in futuro questa serie inaspettata.