Blog Tour: “Guarda oltre ciò che vedi” di Emanuela A. Imineo – Presentazione

Si dice che l’origine dei tarocchi risieda nell’antica magia egizia. Si dice che gli stessi Dei antichi siano stati i portatori di tale magia e che abbiano indicato all’uomo come ogni carta, potesse dare la possibilità di scoprire il futuro e alzare il velo del mistero.

Ogni figura dei tarocchi all’apparenza potrà sembrarti strana e appartenere ad un mondo completamente diverso dal nostro.

In questo blogtour le immagini ti sembreranno ambigue, capaci di indicarti tutto il loro contrario, ma non lasciarti ingannare: sotto il loro involucro variopinto si nasconde un significato ricco di profondità e importanza. Chissà se anche tu, passo dopo passo, diventerai una cartomante e scoprirai il futuro attraverso le carte.

Titolo: Guarda oltre ciò che vedi

Autore: Emanuela A. Imineo (Il mondo di sopra)

Prezzo cartaceo: 12,99€

Prezzo ebook: 4,99€

Pagine: 160

Link Acquisto:https://www.amazon.it/Guarda-Oltre-Ci%C3%B2-Che-Vedi-ebook/dp/B08B4MTYQ7/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&dchild=1&keywords=guarda+oltre+ci%C3%B2+che+vedi&qid=1594200524&sr=8-1

Trama:

Hai mai pensato di provare a guardare oltre ciò che riesci a vedere? Guarda oltre ciò che vedi, manuale sull’arte dei tarocchi e sul loro utilizzo, ti aiuta a scoprire il significato di ogni singola carta e ti indica come realizzare alcuni schemi e stese per individuare il futuro e alzare quel velo tanto misterioso. Una piccola raccolta di spiegazioni ed esercizi in cui potrai trovare il significato più semplice e approfondire la comprensione di figure tanto simboliche quanto ricche di dettagli.

Calendario Blogtour:

9 Luglio: L’arcano della Luna e i suoi segreti, a cura di J. A. Windgale

10 Luglio: La nascita dei tarocchi, a cura di Libri di Cristallo

11 Luglio: Scopriamo gli arcani minori, a cura di Appunti di Zelda

13 Luglio: Scopriamo gli arcani maggiori, a cura di Hook a Book

14 Luglio: L’arcano senza numero, a cura di Libri Riflessi

15 Luglio: Quale schema utilizzare per predire il futuro, a cura di Lettrice al contrario

16 Luglio: Recensione su tutti i blog

17 Luglio: Scopri la tua carta del giorno e il suo messaggio rivolto a te, a cura di I libri: Il mio passato, il mio presente e il mio futuro

18 Luglio: La mia carta preferita. E la tua? A cura di Non solo libri

20 Luglio: Approfondimento sull’arcano della torre, a cura di Evenstar Johanna

21 Luglio: I tarocchi in magia, a cura di I libri di Cristina

22 Luglio: I tarocchi nella letteratura, a cura di Serendipity in books

23 Luglio: I tarocchi nella magia egizia, a cura di Over the hills and far away

24 Luglio: I tarocchi e i cartoni animati, a cura di The mad otter

25 Luglio: La figura della cartomante nel tempo, a cura di Ho voglia di scrivervi

27 Luglio: I diversi mazzi di tarocchi, a cura di Red Kedi

28 Luglio: Differenze tra carta dritta e rovesciata, a cura di La lettrice

29 Luglio: La figura dell’Eremita, a cura di La libreria di Yeli

30 Luglio: Il messaggio che il libro lascia al lettore, a cura di Infermiera nerd

31 Luglio: La figura del Fante e i suoi segreti, a cura di My secret diary

Blog Tour: “La congregazione” di Alessandro Perissinotto – Sensazioni ed emozioni

Sono dell’idea che i libri thriller tirino fuori le emozioni più autentiche delle persone, andando a coinvolgere dei sentimenti forti e sgradevoli da provare. Questo perché, se con gli horror per esempio si da praticamente per scontato di sentire qualcosa di negativo, l’abilità degli autori di thriller sta nell’essere subdoli e puntare quando e dove meno ce lo si aspetta.

Già dal prologo veniamo sbattuti in un clima di puro terrore, con una scena in media res che simboleggia la venuta di qualcosa di terribile, come un tristo mietitore pronto a falciare la sua prossima vittima.

Man mano che la storia si sviluppa dopo le dovute presentazioni e spiegazioni, si assiste ad un inevitabile scorrere del tempo, un countdown segnato a chiare lettere che suscita ansia per ciò a cui si arriverà quando il contatore finirà di andare all’indietro. Tempo che scorre in più direzioni, tra passato, presente e futuro, con un ritmo sempre più frenetico che tortura e angoscia chi non sa cosa aspettarsi in alcuna scena.

La vita di Elizabeth è presentata con precisione e si dipana tra felicità, sollievo e forza prima per poi cadere verso il baratro della paura poi. Attraverso la sua mente, il lettore vive ognuna di queste emozioni, con la fortuna che lui inconsciamente sa che da uno stato emotivo positivo si passerà prima o poi a uno negativo. Quella della protagonista è una discesa agli inferi imprevista che la costringe a fare i conti con il proprio passato e la tragedia che l’ha segnata fino a quel momento.

La suspense viene in parte smorzata da scene descrittive piene di avvenimenti e dettagli che fanno da preambolo all’incubo che si sta per vivere. L’ho trovata un’ottima soluzione, per far concentrare il lettore con la giusta atmosfera senza per forza caricarlo inutilmente di paura, che potrebbe non fargli vivere nel giusto modo una specifica scena.

Ma il baratro non si può evitare e, quando tutti i punti saranno collegati con la giusta logica, nessuno potrà più sfuggire a quella tensione che fa rizzare i peli del corpo e che per quanto si possa prevedere non è immune alla sorpresa dei colpi di scena, che lasciano senza fiato.

Ogni lettura è un’esperienza personale e soggettiva: queste sono le emozioni più comuni ma anche le più assicurate che vi capiterà di provare tra le pagine di “La congregazione”, grazie al talento di Alessandro Perissinotto, specializzato ormai nel creare storie al cardiopalma.

Review Party: Recensione di “La terapeuta” di Helene Flood

Il mondo di Sara crolla quando il marito Sigurd parte per una vacanza con gli amici e scompare misteriosamente prima di essere giunto a destinazione. Alla naturale preoccupazione si addossano successivamente i giudizi, i sospetti e le accuse, come se qualcuno avesse architettato un crudele gioco e stesse incastrando in mezzo la donna per piegarla e spezzarla. La polizia ha la donna come suo unico sospettato e Sara non vede nemmeno nelle sue conoscenze un barlume di lucidità. Lei, che con la psicologia ci lavora, rimane sola ad affrontare tutto, nonostante la sensazione che qualcuno nell’ombra la stia osservando non la lascia andare. Follia e ragione si scontrano dentro e attorno alla terapeuta, che non può fare altro che andare a fondo della faccenda per salvare sé stessa e l’uomo che ama. Verità nascoste possono far vacillare le sue convinzioni, messe in discussione da tormenti di cui Sara non conosceva nemmeno l’esistenza.

Ormai è un dato di fatto: i thriller che uniscono tensione e psicologia mi fanno positivamente impazzire. Ne ho un debole, sia per gli studi passati che per una passione personale che mi ha quasi portato a intraprendere la carriera di criminologa (ma questa è un’altra storia). Helene Flood ha il talento di rendere molto credibile la propria opera attraverso un lavoro di introspezione minuziosamente curato, in grado di far salire il lettore su una giostra di sensazioni contrastanti dovute a fatti incredibili. La protagonista, Sara, si trova per una volta a non saper prevedere anche la reazione più ovvia e a combattere contro tutto e tutti per far prevalere la sua ragione e venire a capo dell’incubo in cui è caduta. Per riuscirci dovrà tornare sui propri passi e analizzare ogni circostanza attraversata da lei e da Sigurd, in un viaggio alla scoperta dell’ignoto che nasconde rivelazioni da lasciare senza fiato. La Flood cattura l’attenzione del pubblico senza dare tregua, includendolo in una corsa estenuante che fa della mente umana lo specchio delle azioni più disparate, che trovano conseguenze sia per chi agisce che per chi sta attorno. L’autrice si diverte a spargere gli indizi tra le pagine, che solo con estrema attenzione possono essere scovati. “La terapeuta” è un romanzo molto scorrevole che offre agli amanti del genere una lettura piacevole e immersiva e lascia dei brividi lungo la schiena intensi e inquietanti.

Review Party: Recensione di “Le segnatrici” di Emanuela Valentini

Dopo la bellezza di ventidue anni, Sara torna sulle orme del passato fino al paese di Borgo Cardo, luogo della sua infanzia. Finalmente il corpo della piccola Claudia è stato ritrovato e può essere svolto un degno funerale, anche se rimane nell’aria l’ingiustizia di una vita strappata tragicamente a parenti e amici. Sara è chirurgo in un ospedale di Bologna e guarda in faccia la morte ogni giorno, ma tornare lì dove la sua amica è scomparsa le lascia uno strato appiccicoso di disagio sulla pelle, che non la lascia nemmeno quando ritorna a casa. Vorrebbe che il passato rimanesse lì dove dovrebbe essere, ma ben presto la donna sarà costretta a tornare sull’Appennino spinta da un senso di dovere e coraggio: Rebecca, una bambina conosciuta al funerale, è scomparsa. Tutte le sensazioni di impotenza e debolezza la assalgono come quando lei era piccola e l’unico modo per fare pace con sé stessa è andare alla sua ricerca prima che anche per lei sia troppo tardi.

Il destino che inesorabile traccia la strada, batte agli angoli della coscienza della protagonista e del lettore, che insieme si prendono per mano e affrontano un uomo nero che spaventa anche la persona più matura. Segreti, bugie, sentimenti repressi rischiano ora di tornare finalmente a galla e di svelare gli orrori celati dietro delle misteriose scomparse che coinvolgono anime innocenti. Superstizioni e vecchie tradizioni emergono per contestualizzare un luogo circoscritto fisicamente e spesso chiuso mentalmente, da cui Sara è voluta scappare appena ne ha avuto occasione e con la speranza di non dovervi fare più ritorno. Ma lei sa che nel suo passato, dove non vuole guardare per non essere travolta dalla paura, c’è qualcosa che potrebbe evitare l’ennesima vittima a lei legata. Noi, ignari spettatori, seguiamo la protagonista nel suo percorso verso l’oblio grazie allo stile di scrittura della Valentini, che con un’abilità da prestigiatore incanta e inganna, distraendo per colpire al momento più opportuno. Le descrizioni così accurate dei paesaggi trasmettono delle forti sensazioni che arrivano a far sentire nelle narici l’odore pungente della pioggia e del terriccio fangoso dei boschi, quello selvatico degli animali e quello più rassicurante di piante e fiori. La mente è trasportata tra piccole vie e case di pietra in un luogo che sa di antico e al tempo stesso di famiglia. I misteri da svelare sono tanto intricati da suscitare una forte curiosità a proseguire la lettura, che si conclude in modo inaspettato e soddisfacente, facendo tremare i polsi per la tensione accumulata. Scavare nel proprio passato non sempre porta serenità, ma chi ha il coraggio di farlo può trovare una mappa piena di indizi e risolvere vecchi conti per tornare a vivere il presente più serenamente.

Review Party: Recensione di “Ricatti” di Claudia de Lillo

A trentacinque anni, Nina può dire di avere avuto già una vita intensa e spericolata. Con un divorzio e un figlio a carico, lavora come autista privata cercando di gestire più possibile il suo impiego con gli avvenimenti famigliari. Davide, nel pieno dell’adolescenza, le da già il suo bel da fare, così come l’ex marito che sembra non voler cedere e lasciarla davvero andare. Ma quando è anche il padre a darle pensieri per la salute sempre più precaria si trova a passare il tempo in continua tensione, attendendo l’ennesima telefonata e scongiurando il peggio.

Una ventata di aria fresca giunge con l’arrivo di Tony, che da cliente occasionale le propone di essere la sua autista a tempo pieno. Ha così inizio per Nina un viaggio sia fisico che mentale attraverso paesi che mai si sarebbe immaginata di vedere, in luoghi affascinanti quanto misteriosi e con incontri che le faranno conoscere un lato di Tony complesso e così ingarbugliato da farle perdere l’orientamento, soprattutto per i sentimenti che inizierà a provare.

Considerare “Ricatti” un romanzo particolare sarebbe un termine assolutamente riduttivo. Fin dalla prima pagina la de Lillo sa come ipnotizzare completamente il lettore, che sotto il giogo di uno stile di scrittura diretto e scorrevole si fa vincere a seguire sempre più quell’atmosfera di inquietudine e tensione che alberga costantemente tra le pagine. Si percepisce all’istante che l’autrice si diverte a nascondere la verità e noi ci stiamo a intraprendere questo gioco adrenalinico, fino a quando non si entra nella tana del leone ed è ormai troppo tardi. Claudia de Lillo appassiona attraverso la cura dei dettagli e i sorprendenti colpi di scena che lasciano senza fiato noi e Nina, tutti protagonisti impotenti e in balia degli eventi. La protagonista rappresenta su carta tutti i sacrifici che una donna contemporanea deve affrontare, dividendosi ogni giorno tra casa, lavoro famiglia e tutto il resto per riuscire a fa quadrare tutto a fine giornata, quando ormai le energie vengono meno e si vorrebbe solo riposare e invece si rimane in attesa degli imprevisti, subdoli e crudeli, che bussano alla porta un attimo prima di addormentarsi. Questa frenesia e i continui pensieri galoppanti trasmettono un’ansia indescrivibile, tanto da far battere il cuore più e far venire l’affanno. La svolta thriller, poi, pizzica l’attenzione del lettore mettendolo in allarme, come davanti a un film, lasciando che la fibrillazione faccia tutto il resto, scattando a suo piacere senza avvertire. La penna di Claudia de Lillo è graffiante e indimenticabile, non perderò più alcuna sua pubblicazione e ne faccio un mea culpa per averla scoperta soltanto ora.