Dopo cinquecento anni dalla nascita della Prima Fondazione, il consigliere di Terminus, Golan Trevize, si trova coinvolto in un viaggio volto a trovare la Seconda Fondazione, per essere individuata dalla Prima e cancellata definitivamente. Una missione tutt’altro che semplice, soprattutto di fronte agli avvenimenti e alle scoperte più imprevedibili.
Ancora una volta ci troviamo coinvolti in un’avventura spaziale di cui Asimov riesce a tenere le redini tra momenti di azione e attente descrizioni. I personaggi costruiti sono realistici e coinvolgenti e lo stile di scrittura eccelle di nuovo nel trainare il lettore da un capitolo all’altro senza far risultare la trama pesante.
Elemento che brilla su tutti è la scoperta di un mitico pianeta, quello da cui tutto ha avuto origine e che di fatto è simbolo della civiltà umana: la Terra suscita un senso di appartenenza recondito che la rende oggetto di orgoglio per chi legge e sa cosa c’è dietro alla secolare storia del nostro globo.
Verso la fine di questo grande ciclo c’è ancora tanto da esplorare e si ha la sensazione che Isaac Asimov non abbia ancora svelato tutte le sue carte. Si giunge all’ultimo libro entusiasti e carichi, pronti a farsi sorprendere ancora una volta dalla sua infinità genialità.